Tradizionale incontro con la stampa a Veronello per il Chievo. L’occasione anche per il presidente Luca Campedelli di riparlare del rammarico per il grande progetto del Centro Sportivo purtroppo naufragato a Villafranca per le beghe politiche. «Quando siamo andati a giocare a Leverkusen – sottolinea – ho rivisto quello che poteva essere il Centro a Villafranca. Con gli impianti già esistenti, un fiumiciattolo a dividere un’altra zona con strutture sportive e ricreative immerse nel verde. Peccato che a Villafranca non sia stata colta l’importanza di questo progetto».
Ecco il resto di Campedelli a ruota libera: «Finora un buon campionato, speriamo di finire bene l’anno facendo risultato a Firenze. Storicamente la vigilia di Natale non ha mai portato bene. Speriamo di fare un vero pranzo di Natale e non fermarci all’aperitivo. Dobbiamo ripetere una gara con la Juventus. Siamo cresciuti come struttura e anche come costi ma i risultati si vedono. L’importante non è quello che hai fatto ma quello che ancora resta da fare. Tre gare inquadrano le diverse anime del Chievo. Quella con la Lazio testimonia la capacità di fare una grande impresa. Col Milan abbiamo commesso qualche errore di troppo. Con l’ Atalanta ecco una squadra con la testa sulle spalle, che sa gestire al meglio la partita. Squadra molto veronese, molto matta. Maran mi piace come allenatore e come persona e sono contento che sia qui al Chievo. Izco sarà come un nuovo acquisto a gennaio. Maran e D’Anna sono i giocatori del passato in cui mi riconosco. Il bello del calcio e che non esiste niente di predeterminato. I gesti più esaltanti in questa prima parte sono stati il tacco di Meggiorini, il gol di Paloschi a Empoli e il gol di Pellissier a Genova. Rigoni e inglese hanno giocato in condizioni di non tranquillità, quando c’era bisogno e non a fine stagione. E’ importante aver mostrato il loro valore nel frangente di necessità. Ora dipende da loro. Veronello, Bottagisio e Maran sono investimenti mirati. Col tecnico c’è affinità ed era giusto dargli tranquillità di lavoro con un contratto lungo. I Centri sportivi sono una scelta obbligatoria per una società di calcio che deve avere le sue strutture. La rosa più vecchia d’Europa? A meno che non sei Juve, Milan o Inter che hai la serie A acquisita, fare una progettualità a lunga scadenza è difficile. Quindi bisogna fare un mix giusto. Se un giocatore per alcune stagioni ti garantisce un rendimento elevato per i nostri obiettivi allora va bene, anche se avanti con gli anni. Non mi interessa se poi non hanno l’età da essere venduti. La ricerca di giovani non deve essere un obbligo. Gioca chi merita, che sia giovane o vecchio. Messi può giocare fino all’età che vuole. Delneri al Verona? Se ha deciso così va bene. Per noi è stato importante. Senza di lui eravamo un’ottima squadra di serie B e lui ci ha dato quel qualcosa in più per andare in serie A. Si sono affidati a un ottimo allenatore, a una persona che di calcio ne sa e se ha accettato pensa che sia certo che il Verona possa salvarsi. Obiettivi futuri: riuscire a portare un evento importante sportivo a Verona e un’altra struttura sportiva».