Non stai bene con te stessa e vuoi cambiare questo stato di cose e rimetterti in gioco? A questa domanda cercherà di rispondere l’iniziativa del Comune “Aperitivi creativi“ indirizzata alle ragazze dai 14 ai 20 anni che sembra perfetta per avvicinarsi con un progetto concreto alla Festa della Donna. «Tutto è nato dalla richiesta arrivata da una mamma che ci chiedeva di fare qualcosa per le ragazze adolescenti che hanno qualche chiletto in più, non si vedono bellissime e fanno il confronto con le altre – spiegano le educatrici Elisa Cordioli e Valentina Costa -. Così abbiamo pensato di spingere le ragazze a guardare oltre l’aspetto fisico. L’obiettivo è stare bene con se stesse, vedere la bellezza sotto una luce diversa, dialogare con esperte sul tema della bellezza come cura di sè e del proprio corpo, come ricerca d equilibrio e armonia, valorizzare l’essere donna al di là dei canoni proposti dalla televisione. Condividere tutto questo in gruppo per far capire loro che non sono le sole a vivere questa esperienza. Stimolare anche la voglia del cambiamento».
La proposta riguarda al massimo 15 ragazze residenti nel Comune di Villafranca. Ci sarà un ciclo di 4 incontri al Centro Anck’Io: il 26 febbraio con Chiara Bresaola biologa nutrizionista, l’1 marzo con Michela Dalla Brea make up artist, il 1° aprile con Valentina Pavoni psicoterapeuta, il 15 con Elisa Martin insegnante di educazione fisica e il 29 chiusura con un incontro facoltativo dove chi se la sentirà si metterà in gioco insieme a Elisa Cordioli e Valentina Costa. Iscrizioni in Comune entro il 19 febbraio, costo 15 euro.
«L’iniziativa, come tutte quelle delle nostre educatrici, nasce dal contatto diretto, dalla relazione coi ragazzi – commenta l’assessore Nicola Terilli presente con la consigliere Laura Musitelli -. Vediamo e cogliamo i segnali di difficoltà, cerchiamo di prevenire con azioni semplici ma che possono essere efficaci. Progetto che cerca di prevenire, perché spesso abbiamo avuto situazioni di ragazze che si chiudono in se stesse e stanno in casa perché non si sentono accettate. La chiusura di relazioni verso la famiglia e il mondo che circonda può sfociare in depressione, bulimia e anoressia. Muoversi prima in un ambito semplice e non impegnativo come quando si fa l’aperitivo è l’approccio più bello. Fenomeno sentito, che se cresce diventa preoccupante per le famiglie».