Il Consiglio di Amministrazione di Banca Aletti, Private & Investment Bank del Gruppo Banco Popolare (BP), ha approvato i dati del bilancio 2015, che si chiude con un utile netto pari a 92,6 milioni di euro, in aumento dell’ 11% rispetto ai 83,5 milioni di euro del precedente esercizio.
Il dato del corrente esercizio include, tra gli oneri operativi, costi per 10 milioni di euro quale contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale (piano “salva-banche”) che non erano presenti nel 2014.
In assenza di tale contributo, l’utile netto di Banca Aletti sarebbe cresciuto nel 2015 del 19,1% rispetto al 2014. I Proventi Operativi della Banca ammontano a 250,2 milioni, mentre gli Oneri Operativi sono pari a 108,8 milioni di euro.
L’utile della gestione operativa è pari a 141,4 milioni di euro. La struttura patrimoniale della Banca si è ulteriormente rafforzata: il patrimonio netto ha raggiunto i 929,4 milioni di euro.
L’organico della Banca è di 448 persone. Al 31 dicembre 2015, Banca Aletti, nell’ambito del Private Banking, registra un ammontare globale di “asset under management” (amministrati e gestiti) pari a 31,3 miliardi di euro, (in aumento del 13% rispetto ai 27,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2014), di cui 14,9 miliardi di euro riconducibili a Clientela Private e 16,4 miliardi di euro riconducibili a Clientela Istituzionale.[]
[//]L’andamento più favorevole dei mercati azionari – pur nelle differenziate performance dei principali mercati globali – unito alle dinamiche dei mercati valutari ha rafforzato il trend di ricostituzione di portafogli di investimento diversificati, pur nel parziale mantenimento delle consolidate posizioni sugli asset più prudenti.
A fronte di sempre più contenuti livelli dei tassi monetari interbancari, è iniziato a calare l’interesse dei clienti verso gli investimenti a brevissimo termine, rappresentati da volumi di raccolta diretta a vista. In questo contesto le dinamiche dei servizi di investimento a più alto valore aggiunto e più in generale del risparmio gestito hanno evidenziato una forte crescita di flussi netti.
Per l’attività di Investment Banking, le misure espansive adottate dalle principali banche centrali hanno avuto l’effetto di portare i tassi d’interesse reali in territorio negativo aumentando la propensione al rischio degli investitori.
I principali listini azionari hanno beneficiato di queste politiche. Borsa Italiana, secondo le rilevazioni di Assosim, nel 2015 ha registrato un incremento di volumi delle contrattazioni su base annua dell’MTA dell’11,3%.
Banca Aletti, grazie anche all’operatività proveniente dalla propria clientela Istituzionale, ha replicato e amplificato questo trend, aumentando i volumi negoziati di circa il 30% rispetto all’anno precedente. L’ampliamento della base di clientela non captive ha consentito alla Banca di incrementare ulteriormente la propria quota di mercato che si è attestata al 4.58% del controvalore negoziato sui principali mercati (classifica Assosim) scalando due posizioni rispetto al 2014 e posizionandosi al sesto posto tra gli intermediari più attivi .
Proposta di distribuzione dell’utile di esercizio
La ripartizione dell’utile che sarà proposto all’Assemblea dei soci, convocata in seduta ordinaria in prima convocazione il 18 marzo 2016 e, occorrendo, in seconda convocazione il 19 marzo 2016, prevede, dopo l’accantonamento di euro 40.943.791,54 a Riserva disponibile, la distribuzione ai soci di un monte dividendi complessivo di euro 51.658.873,20, con un dividendo di euro 2,20 per azione. Il dividendo (euro 2,20 per azione al lordo dell’imposizione fiscale) verrà messo in pagamento (cedola nr. 12) il giorno 6 aprile 2016, con data stacco fissata per il 4 aprile 2016, e sarà assoggettato al regime fiscale previsto in base alla natura dei soggetti percettori (imposta sostitutiva / ritenuta, corresponsione al lordo), secondo le disposizioni vigenti.