Sono state raggiunte questa mattina le 3mila sottoscrizioni all’appello lanciato su Change.org dal professor Sergio Noto sul futuro della Fondazione Arena di Verona. A queste se ne aggiungono almeno altrettante raccolte sui moduli cartacei che stanno circolando in tutti gli ambienti della città e non solo.
Firmano privati cittadini e uomini e donne delle più svariate collocazioni ed esperienze, accomunati dalla volontà di contribuire a creare le condizioni per dare un futuro alla Fondazione Arena e ai lavoratori e alle lavoratrici che in essa operano. Ciò che convince le persone a sottoscrivere l’appello è lo spirito concreto e propositivo che lo caratterizza.
I quattro punti indicati sono molto chiari: stabilità del teatro; integrità del personale nelle sue articolazioni professionali; razionale utilizzo delle potenzialità e costruzione di collaborazioni al livello territoriale e con altre istituzioni culturali; organizzazione più moderna e razionale.
Tutto ciò con la finalità di un forte rilancio qualitativo della Fondazione Arena che è il simbolo di Verona nel mondo e contribuisce a garantire sostanziosi introiti anche sul piano economico al nostro territorio.
Per i promotori dell’appello è necessario un accordo ragionevole che parta dalla chiarezza assoluta sulla reale condizione del bilancio, presupposto per ogni azione di risanamento e di rilancio. Bene che siano riprese le trattative, ma serve capire se c’è una volontà vera di arrivare a un accordo ragionevole che ponga le premesse per conseguire i risultati sopra indicati per raggiungere i quali serve, a giudizio dei promotori, un radicale rinnovamento nella gestione e nella direzione artistica del teatro.
Non è in discussione il Festival estivo, che dovrà vedere al più presto definito il suo cartellone, ma la possibilità di continuare ad avere un teatro stabile che produca spettacoli e cultura tutto l’anno e si proponga un grande salto di qualità artistico e gestionale.[//]
« Diversamente – sottolinea una nota dei promotori – si prefigurerebbe una fase di triste ridimensionamento o peggio di declino di una istituzione prestigiosa.
Per questa ragione i promotori dell’appello si rivolgono alle istituzioni e alle forze economiche e sociali della città perché si creino le condizioni per arrivare a un risultato positivo e si dichiarano fin da subito disponibili a collaborare con quanti condividano i contenuti e le finalità dell’appello, teso a salvare e a rilanciare la Fondazione Arena di Verona. Il tempo stringe e chi ne ha facoltà dovrebbe costruire un tavolo di confronto che sostenga il percorso e responsabilizzi tutte le forze della città. La posta in gioco è altissima e non è possibile sprecare alcuna energia e suggerimento.
La raccolta delle firme continuerà anche nei prossimi giorni sia in rete collegandosi al link https://www.change.org/p/salviamo-la-fondazione-lirica-arena-di-verona-e-i-suoi-lavoratori sia sui moduli che stanno circolando.
Per contatti: salviamolarena@gmail.com.