Oltre tre ore di discussioni in aula (dopo un ritardato inizio di tre quarti d’ora per altre discussioni in maggioranza al piano superiore) legate più che altro al problema dell’inquinamento atmosferico ed acustico, l’oramai consueto scatto di collera finale del sindaco Faccioli con conseguente bagarre con Paolo Martari e Luca Zamperini e infine, nonostante questo, un voto unanime sulle osservazioni al Masterplan dell’aeroporto e sullo studio di impatto ambientale. Mssterplan. Ecco il riassunto del consiglio comunale di ieri sera. Dopo l’esposizione dell’assessore Roberto Dall’Oca, che ha ricordato come si tratti di uno sviluppo interno, integrato solamente con la parte della nuova torre di controllo e della caserma dei pompieri, le preoccupazioni si sono legate alla crescita dell’aeroporto prevista fino a 5,6 milioni di passeggeri entro il 2030 con inevitabili ricadute dal punto di vista ambientale e della viabilità. E per questo ha chiesto un voto unanime. Il tema centrale è diventato il nuovo casello autostradale al Catullo (nella foto una vecchia ipotesi compreso il Metrò), facendo passare tutto il resto in secondo piano fino alla litigata finale quando l’opposizione con insistenza chiedeva al sindaco di pronunciarsi chiaramente contro quest’opera. Ecco una sintesi del dibattito.
Paolo Martari: «Lo sviluppo prospettato sembra un’utopia e se resta tale è meglio visto quello che provocherebbe sul nostro territorio..A fronte di questo incremento il Masterplan lascia interdetti riguardo al casello che resta nel dubbio da una parte mentre in altre parte viene dato come ipotesi concreta. Bisogna uscire da questo equivoco. Per cui non è fuori tema. Il tema del casello è stato ampiamente dibattuto in passato e la presenza in quel posto diventerebbe ulteriormente gravosa per un’area territoriale che già subisce. La richiesta è di capire la posizione politica della maggioranza. A Villafranca l’unica opera da fare sarebbe una rotonda per l’innesco nei parcheggi».
Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu): «Sul casello in Provincia all’epoca il nostro Terilli aveva votato contro. Non facciamo il gioco dei bussolotti. A Venezia si fa la metropolitana leggera. Tocca alla Provincia e visto che abbiano tre consiglieri nostri possiamo stare tranquilli».
Luca Zamperini (Lista Tosi): «Il raddoppio comporta tutta una serie di problematiche legate a traffico, inquinamento, rumore. Non puoi scindere casello da Metrò. Li realizzi entrambi? Sul casello c’è stata una battaglia, un’insurrezione popolare a Dossobuono. Qualcuno la bollò come politicizzata. Se il no lo firmarono 2 mila persone la preoccupazione esiste. Lì è nefasto per Dossobuono già vessata. Bisogna ribadire il nostro no. Visto che il sindaco dice che bisogna guardare le carte. L’A22 che dovrebbe pagare il casello è stata esplicitamente interessata? La Provincia ha il 5,51% all’interno di Autobrennero. Io non dormirei sonni tranquilli. Non serve il casello di Dossobuono ma il collegamento al casello che è a 4 chilometri. E’ lì che bisogna investire per arrivare da Verona Nord».
Cristina Froio (Giovani per Villafranca): «Per la viabilità a Dossobuono il problema non è il casello ma proprio la tangenziale».
Franco Pennacchia (Gruppo misto): «Il Metrò da Mantova all’aeroporto quante persone muove? Sono d’accordo sul casello che porta vantaggi all’aeroporto e alla viabilità. Può portare un valore aggiunto alla crescita di Villafranca».
Isabella Roveroni (Pd): «Se il casello si farà, sarà sul nostro territorio e nel Pat è stata esclusa questa possibilità. Vorremo avere certezza su questo. Metrò non può essere considerata sogno o utopia, parole al vento. Risolverebbe molto il traffico ordinario. Dobbiamo crederci».
Martina Pasetto (Forza Villafranca): «Nella carte il casello c’è e questo non può lasciarci indifferenti. Su questo bisogna instaurare un contraddittorio. Va inserito in maniera più incisiva la contrarietà».
Roberto Dall’Oca: «Sul casello c’è una discussione forte. Potremo farla in un secondo momento, nessuno si sottrarrà».
Rinaldo Campostrini (Civica per Villafranca): «Il casello non c’è. Invece vanno fatte le bretelline per evitare che tutti escano a Madonna di Dossobuono».
Sindaco Mario Faccioli: «Non ho sentito una proposta alternativa al casello che era stato messo lì dalla Provincia su richiesta del Catullo. Se siamo fuori limite è per colpa di tutti, anche se un’azienda aumenta un camion inquina. Non è un problema del casello. Visto che me lo mettono lì voglio sapere le proposte per valutarle. Parliamo del casello quando attorno succede di tutto. Dobbiamo confrontarci sullo snodo a Dossobuono. Il casello è riduttivo».
Poi alla nuova richiesta al sindaco di un no definitivo da parte dell’Amministrazione, Faccioli è esploso accusando Martari e Zamperini come esponenti della Provincia ritenuta l’unica a dover decidere dove farlo e quindi l’unica colpevole per l’eventuale casello a Dossobuono. Da qui la solita baraonda con urla e strepiti e addirittura Zamperini che ha chiesto al presidente del consiglio Tabarelli di allontanare dall’aula il primo cittadino per riportare la calma.