La questione del Castello e del suo accesso esplode in consiglio comunale. Da settimane chi è incaricato di gestire l’apertura a pagamento continua a prendere parole. I residenti lo vorrebbero sempre aperto, i giovani gratis come gli anziani, i turisti una visita con più interesse come a Valeggio ma invece persiste la chiusura dell’unica vera attrattiva che è la torre (a novembre era stata annunciata l’apertura in tempi brevi, ma stiamo aspettando).
Così in consiglio Paolo Martari (Centrosinistra) attacca: «Perché uno deve pagare 3 euro per entrare? Visite guidate? Zero. Cartelli che spiegano? Zero. Per vedere il manto erboso di Wembley che è diventato il cucciolo del sindaco? Che programmazione c’è per il Castello, il Bottagisio, la sala Ferrarini? Avete avuto due anni di tempo per programmare e non avete minimamente pensato come gestirli. C’erano le visite che erano fatte da ragazzi locali. Sono state abolite, ci è stato detto per carenza tecnica. Così avete fatto una delibera in fretta e furia all’ultimo momento prima di aprire. State improvvisando».
La versione sul prato del consigliere Angiolino Faccioli (F.Italia): «Il sindaco è ammalato dell’erba. Ma siccome è il primo cittadino, se ha un hobby ha tutto il diritto di portarlo avanti». Controreplica di Martari: «Il sindaco ha l’hobby del verde? Lo fa a casa sua. Non nel patrimonio pubblico. E’ diventa un problema vostro che condividete questa scelta che impedisce di entrare al Castello, compreso il cartello di non pestare l’erba».
Il vicesindaco Nicola Terilli dà la spiegazione dell’Amministrazione sui contenitori: «C’era la necessità di fare un’analisi precisa dei costi di gestione, dare giusto riconoscimento al movimento associativo e tarare bene l’utilizzo anche per chi viene da fuori. Ci stiamo riflettendo per arrivare a una proposta equilibrata. Vogliamo valorizzare le realtà del territorio». Sui contenitori interviene anche il consigliere Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu) che aggiunge: «E’ stato completato il restauro del Bottagisio con il concorso di varie amministrazioni. Ora è giusto metterci dei soldi per la programmazione culturale».
In merito alle polemiche sulla gestione degli spazi museali di Villafranca la Cooperativa sociale Cultura e Valori ha puntualizzato la natura del rapporto con l’Amministrazione comunale.
«Alla cooperativa è stato affidato solo il servizio di apertura e chiusura del Bottagisio e del Castello nelle condizioni in cui sono – spiega Paolo Chiavico -. Il Comune successivamente ha deliberato pure il costo dei biglietti di entrata ai singoli monumenti. La Coop è stata interpellata per aver dato prova di eccellenza nella gestione dell’ Utl in collaborazione con l’ufficio Cultura e noi abbiamo dato volentieri la nostra disponibilità per il bene di Villafranca, non certo per il tornaconto economico. Il servizio svolto dalla Coop è a carattere temporaneo e sperimentale e si intende, quindi, in futuro suggerire soluzioni più adeguate sulla base dell’esperienza maturata. L’accordo, poi, riguarda tassativamente solo una persona, quella incaricata di aprire e chiudere i monumenti e staccare i biglietti. Per le guide ci vogliono altre persone. A nostro parere, bisognava procedere più celermente nella collocazione dei totem e nella stampa dei pieghevoli illustrativi dei monumenti».