42 ragazzi (di 2ª classe) della Don Allegri hanno partecipato alla prima parte del progetto “Sotto un cielo di stelle”, organizzato dal Comune in collaborazione con il Terzo Stormo dell’Aeronautica Militare, che rientra nelle azioni per il Centenario della Grande Guerra. In tutto sono coinvolte quattro classi delle scuole medie del territorio. Il 12 e 13 maggio, infatti, sarà la volta di 29 alunni (2e e 3c) della Cavalchini Moro. Il messaggio lanciato ai ragazzi è che anche in situazioni di piccole difficoltà è fondamentale l’aiuto reciproco, vivendo tutto quello che può accadere durante le 24 ore in un campo allestito per il soccorso dopo una calamità. Gli alunni sono stati accolti con grande calore dal comandante Massimo Cicerone che con i suoi uomini ha coinvolto i ragazzi in alcuni momenti della vita della base militare, con in aggiunta delle micro attività che serviranno loro poi durante la vita quotidiana, come educazione stradale, soccorso cardiologico, come comportarsi o cosa non fare in caso di incendi o in presenza di botti inesplosi come può succedere a Capodanno.
«E’ stata una bella esperienza molto particolare che sarà sicuramente utile ai ragazzi – spiega il preside Paolo Chiavico -. Un conto è ricordare certi valori e certi principi, un altro poter toccarli dal vivo. Tra l’altro non c’è una divisione rigida tra maschi e femmine come a scuola e questo serve per promuovere la cultura del rispetto reciproco. Soprattutto i più giovani pensano che far parte delle forze armate voglia dire andare in guerra mentre le nostre truppe si contraddistinguono per l’impegno civile in zona di conflitto o in caso di eventi tragici. Credo che per le scuole il prossimo anno valga la pena di avere un ruolo ancora più attivo».
Il progetto è indirizzato ai giovani studenti ma serve anche per addestrare i militari. Gli uomini del Terzo Stormo, infatti, già normalmente intervengono per dare supporto alle popolazioni nei punti di crisi in Italia e all’estero.
In questo caso è stato simulato il recupero dei ragazzi nelle scuole o nelle case dopo una calamità, l’arrivo e la vita nel campo allestito per il primo soccorso.