La pioggia ha reso più complicata l’iniziativa ma l’adesione di Villafranca al progetto ‘‘Anch’io sono capace – Negozi senza barriere’’, organizzata dal Centro Sportivo Italiano nell’ambito del ‘‘La grande sfida’’, è stata anche quest’anno importante. Complessivamente sono stati 36 i ragazzi e le ragazze diversamente abili che martedì 11 e mercoledì 12 sono stati presenti nei negozi (25) e ai banchi del mercato (10) affiancando i titolari nelle loro attività. Provenivano dai centri diurni dell’Ulss 22 e dagli istituti alberghieri. Un buon risultato ottenuto anche grazie al sostegno arrivato dal Comune e dalle organizzazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Viva Villafranca Barman, Villa Vive, Le Botteghe de Dossobon e Villafranca Shopping.
«Sono sei anni che viene proposta – spiega Alessandra Previdi, referente per il Csi -. L’obiettivo è creare una nuova cultura e la sensibilizzazione verso la presenza attiva delle persone con disabilità». Roberto Nicolis, responsabile della Grande Sfida del Csi aggiunge: «C’è bisogno di creare dei presupposti culturali che facciano scattare una nuova visione delle persone disabili che spesso sono considerate soggetti improduttivi, un costo. Attraverso questo progetto permettiamo loro di fare un’esperienza di inserimento socio-lavorativo».
Soddisfatto l’assessore Nicola Terilli, soprattutto per il fatto che Villafranca si sia confermata un punto di riferimento. «Il nostro compito è cercare di sensibilizzare i cittadini sul tema del lavoro e della presenza attiva delle persone con disabilità, cercare e creare collegamenti con le realtà economiche e sociali fuori dai Centri diurni dove abitualmente i ragazzi svolgono le loro attività quotidiane. Il Csi merita un applauso per quello che sta facendo in questi anni a favore dell’integrazione». L’assessore Riccardo Maraia ricorda i primi passi di questa iniziativa: «Per un ente pubblico è importante dare il proprio appoggio a soggetti come il Csi che da anni si occupa con profitto di queste problematiche. E’ bello ora poter dire che a Villafranca, da subito partecipe del progetto, è diventata un’esperienza collaudata. Villafranca è capace di superare ogni barriera architettonica e soprattutto culturale».