Settimana speciale per i fan del Movimento 5 stelle. Virginia Raggi lancia la nuova giunta di Roma dopo scontri atomici interni al movimento e con un esonero clamoroso di quell’Andrea Lo Cicero che dall’olimpo del rugby era stato promesso ai romani come assessore allo sport per poi tenerlo fuori dal Campidoglio a beneficio del contestato (dentro m5s) braccio destro del sindaco.
La festa di Roma e’ stata preceduta del resto dai sondaggi dei grandi quotidiani che testimoniavano il clima da carro del vincitore che (anche e soprattutto grazie a Roma e Torino) porterebbe oggi la maggioranza dei votanti a scegliere Grillo al ballottaggio delle prossime elezioni politiche.
Insomma diciamolo che tra i flutti agitati delle onde di opinione che tanto caratterizzano la politica italiana degli ultimi 25 anni oggi la cresta dell’onda sulla quale surfano tantissimi italiani e’ quella dell’onda stellata.
Il 2016 sancisce il passaggio ufficiale del movimento creato da Grillo da movimento velleitario (secondo alcuni commentatori non sempre lungimiranti) a outsider, a sorpresa , a favoriti.
In circa 10 anni dal vaffa day contro la casta politica del 2007 il profilo del movimento ha sempre più istituzionalizzato l’antipolitica rendendola la forma di classe dirigente della politica più di “moda” del momento. E questo nuovo posizionamento apre una fase completamente nuova.
M5s oggi potrebbe non essere più il terzo incomodo tra le corazzate di centrosinistra a guida pd e centrodestra a guida fi o lega. Al contrario parrebbe sempre di più quello che gli americani chiamerebbero band wagon, la locomotiva che sembra tirare di più il treno del consenso.
Cosa cambia?
Cambia che per il band wagon (come hanno dimostrato negli ultimi 5 anni prima Berlusconi, poi Monti, poi Bersani e poi Renzi e Salvini) rischia sempre di togliere smalto alla forza di cambiamento nell’immagine percepita dai cittadini e sosttuirlo con un poco di polvere da continuità. Rischia di ridurre quella quota di antipolitica che in modo diverso tutti i protagonisti favoriti di questi anni hanno espresso chi più chi meno e di aumentare quella di politica. Paradossalmente già due anni fa alle europee m5s pareva favorito dopo la quasi vittoria del 2013 e proprio per questo il nuovo pd guidato da Matteo Renzi diventò il miglior interprete del cambiamento e la vera sorpresa.
E ancora non a caso nella Yoscana che pure quest’anno non ha detto benissimo per il Pd eppure proprio dopo l’esperienza vincente di 5 stelle a Livorno nel 2014 (e la visibilità del ripetersi di metodi non sempre innovativi e non proprio antipolitici da parte del sindaco Nogarin) ai ballottaggi del 19 giugno non c’era neanche un candidato made in Grillo. [//]
Sarà veramente interessante vedere come Di Maio, Di Battista, Fico, Grillo, Casaleggio e soprattutto i loro nuovi sindaci sapranno interpretare questo nuovo ruolo.
E come cambieranno anche le scelte del centrosinistra e del centrodestra. lo vedremo già con il referendum costituzionale ma soprattutto con le elezioni 2017. Per la prima volta per esempio si rivoterà in una citta’ capoluogo (Parma) governata da un sindaco 5 stelle, Pizzarotti.
Per la prima volta sarà un ex antipolitico il sindaco uscente favorito e portatore della continuità più che del cambiamento. Sara’ un anno tutt’altro che noioso e sicuramente fondativo.
Prepariamoci tutti a gestirlo e commentarlo e a non esserne spettatori.