Sala gremita in Biblioteca a Villafranca per il dibattito “Referendum SI o NO?” organizzato da Idee in Cantiere, associazione politico-culturale di Villafranca che conclude con successo il ciclo di incontri annuale. Nella suggestiva cornice della biblioteca Franzosi si sono dati battaglia per il SI Pierluigi Castagnetti, già vicepresidente della Camera e fondatore del Partito Popolare, e per il NO il professor Andrea Pertici, ordinario di diritto costituzionale all’università di Pisa. La formula scelta ha giostrato su vari temi della riforma (la fine del bicameralismo perfetto, il nuovo Senato, l’abolizione del CNEL), con veloci botta e risposta cronometrati di 5 minuti tra i due protagonisti, mediati da Nicolò Vincenzi. Parte con una rievocazione storica della genesi della Costituzione il politico Castagnetti “Gli stessi costituenti ci hanno detto che la seconda parte della Costituzione – quella che si va a riformare – era nata già obsoleta e andava cambiata. Ogni tentativo si è infranto sulla incapacità di far votare ai propri senatori l’estinzione o riduzione del Senato. Questo fino ad oggi. Abbiamo una grande opportunità per fare un passo avanti, negli ultimi 70 anni il mondo è cambiato”. Citando il suo recente libro, “La Costituzione Spezzata”, ribatte immediatamente il costituzionalista Pertici:”Non si puo’ segare in due parti la Costituzione, non si puo’ dire che la prima parte è perfetta e la seconda da rifare. E soprattutto la modifica non può’ essere un prodotto governativo: la Carta non è uno statuto di un’associazione, ma è fatta di strumenti che danno attuazione a principi e diritti di tutti”. Il clima del confronto è improntato al fair play, con i 2 relatori che concordano anche sulla abolizione del CNEL (che comunque per Pertici si poteva fare anche prima e piu’ semplicemente) e sul fatto che la riforma non genererà una deriva autoritaria. Ma non mancano le scintille sulle competenze regionali del Senato (per Castagnetti il nuovo Senato rappresenterà le istituzioni periferiche, per Pertici accrescerà il contenzioso Stato-Regioni) e soprattutto sull’eterna divisione tra politici e tecnici. Apre Castagnetti: “i professori possono permettersi di fare teoria e non assumersi responsabilità, come i 56 costituzionalisti che hanno firmato il documento contro la riforma. E’ facile dire no senza proposte. Ad un politico però spetta l’onere di prendere decisioni. La verità è che questa riforma non toglie sovranità ai cittadini e rende più’ efficiente e veloce la macchina legislativa. E’ un voto sul futuro non per mandare o meno a casa Renzi”. Ribatte il professor Pertici: «Compito di consiglieri, studiosi e soprattutto del parlamento è quello di fare delle proposte. Ci sono motivi per cambiare la Costituzione? Si. La riforma interviene con un cambiamento che genererà un miglioramento? No. Non si puo’ voler cambiare tanto per cambiare: così è successo con la modifica del 2011 anch’essa oggi oggetto ulteriore di revisione, segno che quanto fatto in passato non era stato fatto bene”.
La serata, conclusa da un breve dibattito con domande dal pubblico viene commentata molto positivamente dagli organizzatori di Idee in Cantiere “Stasera abbiamo assistito ad un confronto “alto”, di stimolo ad una scelta consapevole al voto.Siamo stati premiati da un afflusso importante di pubblico. Circa la metà dei partecipanti erano giovani, cosa che ci riempie di ulteriore orgoglio».