Si è svolto oggi lo spoglio delle schede per le votazioni del nuovo consiglio provinciale, dopo che domenica scorsa per un errore sono stati invalidati i voti di alcuni Comuni. Lo spoglio è avvenuto nella sede di via Franceschine per i 1.102 votanti. Villafranca perde i consiglieri Barbera e Zamperini, conferma Martari e la new entry è il sindaco Faccioli.
Il presidente Antonio Pastorello, il cui mandato è quadriennale (biennale quello dei consiglieri), provvederà a convocare la prima seduta del neoeletto Consiglio.
Lista 3 Centrodestra Verona, 9 consiglieri: Pino Caldana vice sindaco Castel d’Azzano; Giorgio Malaspina assessore San Pietro di Morubio; Mario Faccioli sindaco Villafranca; Serena Cubico consigliere Ferrara Monte Baldo; Andrea Sardelli consigliere Comune Verona; Matteo Pressi consigliere Soave; Ilaria Cervato consigliere Colognola ai Colli; David Di Michele assessore Lavagno; Albertina Bighelli consigliere Sommacampagna.
Lista 1 Verona Scaligera (Lista Fare e civici), 4 consiglieri: Zeno Falzi assessore Grezzana; Gaetano Nicoli consigliere comunale a Verona; Alessandro Perbellini consigliere San Giovanni Lupatoto; Francesco Bonfaini consigliere Valeggio.
Lista 2 Insieme per Verona (centro sinistra), 3 consiglieri: Stefano Ceschi consigliere Bussolengo; Paolo Martari consigliere Villafranca; Stefano Vallani consigliere Verona.
«Le votazioni di Verona confermano, come due anni fa, i 9 consiglieri del centro destra, ma io dico che ho 16 consiglieri perché abbiamo imparato che la gestione della Provincia non si fa con l’ottica dell’appartenenza politica -commenta il presidente Antonio Pastorello -. Con le poche risorse e l’incertezza normativa che abbiamo, dobbiamo piuttosto tutti insieme guardare ai bisogni dei cittadini e trovare le soluzioni. Finora tutti i provvedimenti sono stati infatti votati all’unanimità, mai c’è stato scontro partitico. Dal punto di vista generale, va rilevata la novità politica della presenza della Lista Tosi che stavolta ha corso da sola, mentre il centrodestra in questa tornata si é presentato compatto con una sola lista. Il grande lavoro da fare nei prossimi due anni di consigliatura per tutti noi sarà quello di fare in modo che il Governo centrale prenda atto del l’esito referendario e metta le Province in grado di agire. Ci servono le risorse per dare servizi alla gente smetterla di continuare ad essere noi a mandare soldi a Roma».