Le stazioni della via Crucis, restaurate grazie al contributo della Fondazione Compagnia Aurora, saranno visibili qualche giorno nelle cappelle laterali del Duomo, poi torneranno nella loro sede naturale, ma stavolta con una cornice dorata.
Sono entrati alla spicciolata, quasi increduli che quei quadri neri che per anni hanno visto lassù, a 8 metri di altezza sopra le grandi nicchie, nel Duomo di Villafranca, potessero dire qualcosa. E sono rimasti a bocca aperta. Nelle cappelle laterali erano in bella mostra le 14 stazioni della via Crucis restaurate da Eleonora Cigognetti: quasi un miracolo, nei loro splenditi colori ritrovati.
E’ iniziata così la serata di presentazione della “via Crucis ritrovata” voluta fermamente dal parroco don Fasani, che ha visto gli interventi dello stesso parroco, del responsabile della Pastorale per l’Arte della Diocesi don Antonio Scattolini, e della restauratrice Eleonora Cigognetti, intervallati dalla corale del duomo. Un intervento difficile e urgente reso possibile grazie all’intervento della Fondazione Compagnia Aurora che ha garantito la copertura del 50% dei costi, come ha spiegato il presidente Gian Melchiori: “Dalla sua nascita la Fondazione ha già sostenuto interventi di restauro e attività culturali a favore di Villafranca per 43mila euro”.
E se don Antonio ha ricordato come nasce nella Chiesa “il pellegrinaggio” lontano dalla Terrasanta fino alla codificazione della Via Crucis nel Settecento, don Fasani ha accompagnato il pubblico a seguire le espressioni recuperate del volto di Cristo sempre più luminose e serene ma mano che ci si avvicina alla Crocifissione che rappresenta la salvezza per l’uomo, è stata Eleonora Cigognetti a mostrare la “resurrezione” delle 14 stazioni con una importante scoperta: l’autore si è firmato e datato. Si tratta di Lorenzo Rizzi (1830-1893), un artista friulano che studiò a Venezia dove assorbì l’arte dei grandi maestri veneti. Fu attivo in Friuli, nel Vicentino e anche nel Veronese. Per il duomo di Villafranca si sapeva che aveva dipinto nel 1890, nella prima cappella, la tela con i quattro santi (San Pietro, Sant’Andrea, San Luigi Gonzaga e Sant’Elisabetta) eseguendo il lascito testamentario di Andrea Bugna. E tra il 1890 e il 1891 ora sappiamo che ha dipinto questa notevole via Crucis.