Il Consiglio comunale, convocato per fornire a tutti qualche informazione in più sull’andamento dell’attività nella Casa di Riposo, si è risolto nel solito teatrino col sindaco Faccioli a inveire sui consiglieri di Centrosinistra, colpevoli di aver convocato una riunione inutile, e sulla stampa. Ecco il dibattito.
«Dalla lettura sulla stampa sono emerse notizie che non davano certezze sulla gestione dell’ente. Volevamo saperne di più» ha esordito Paolo Martari.
Subito la sprezzante replica del sindaco Mario Faccioli tendente a mettere soprattutto in chiaro che lui e l’Amministrazione non hanno niente a che vedere con la Casa di Riposo: «Lo statuto impone di non intrometterci. Spetta alla Regione, al commissario ad acta. Il Comune dopo le nomine non deve più metterci il naso. Basta accusare l’Amministrazione. Sciacallaggio puro con indagini in corso. Fatto solo comunicazione alla Regione sullo stato dell’arte, ai capigruppo e ai consiglieri di maggioranza. Scomodare tanta gente per niente lo trovo fuori luogo. Maggior parte del Cda non è coinvolto, le autorità preposte stanno facendo il loro lavoro. Dimissioni? Non ho obbligato nessuno perché la legge non mi impone ma fatto una richiesta a titolo personale. Il film l’ha fatto la stampa. Non so nemmeno di cosa stiamo parlando. Non ci sono riunioni segrete. Dal punto di vista amministrativo non ho niente da comunicare se no l’avrei fatto. Nessuno di noi sa niente. Se avete da sfogare annose tensioni fatelo».
Paolo Martari: «O non si conoscono i significati delle parole, e allora vai a leggerle, o non ti rendi conto, e sarebbe peggio. Non troverai mai alcuna affermazione nè da parte del sottoscritto nè dei consiglieri che abbiano a che fare con le vicende di natura giudiziaria che non ci interessano. Per cultura politica che c’è un principio di salvaguardia sacro altrimenti ci saremmo comportati in maniera diversa. Il binario di carattere giudiziario non ci interessa e quindi smettila di metterci in bocca cose che nessuno ha detto. Diversa è la questione di carattere amministrativo. Il Comune di Villafranca è comunque compartecipe perché nomina il consiglio di amministrazione. Non ci interessa se hai chiesto dimissioni, ma sapere se la Regione può e se vuole muoversi. Se ci saranno iniziative da prendere oppure no. Se il sindaco dice che non c’è nulla da comunicare perché l’ente va avanti bene, siamo a posto».
Isabella Roveroni: «Bastava dirlo senza lasciarti andare alla tua solita permalosità. Pretendiamo la stessa delicatezza e rispetto verso noi dell’opposizione. Dal presidente Tabarelli mi aspettavo la stessa comunicazione fatta ai consiglieri di maggioranza, visto che il sindaco non l’ha fatto. Siamo consiglieri anche noi. Come lo hai comunicato agli altri potevi farlo anche a noi. Siamo stufi di elemosinare informazioni. Per cui abbiamo chiesto il consiglio senza tante sparate per sapere se ci sono altre cose oltre a quelle apprese dalla stampa».
E’ intervenuto anche il vicesegretario Botta: «Il Comune nomina ma non ha il potere di sostituirli o dichiararli decaduti. L’Ipab ha autonomia. E’ incomprensibile ma è così. Sindaco e consiglio comunale non possono intervenire. L’Ipab non ha nessun obbligo di comunicare atti di alcun genere al Comune. Chi può rimuoverli è un dirigente regionale, non un politico. Il giudice doveva mandare la notizia direttamente in Regione».
Sindaco: «Rattrista il fatto che poteva essere legittima una richiesta di chiarimenti ma siamo davanti a un pubblico con indagini secretate, con persone coinvolte. Mi disturba. Bastava una lettera scritta. Fa scatenare l’ira essere qui. Mettete alla gogna una famiglia. E’ scandaloso».
Martari: «Smettila di dire queste cose. Non tollero che il sindaco insinui che semplicemente per aver convocato il consiglio vogliamo mettere alla gogna qualcuno. Non lo ripeterò più. Se non la smetti ci muoveremo in maniera diversa. Può dirci che non capiamo niente dal punto di vista politico. Insinuare altro è grave. La storia recente ci insegna che per ragioni politiche amministrative l sindaco aveva chiesto all’ex presidente della Casa di Riposo di dimettersi. Non nascondiamoci dietro a un dito. In quel momento venne chiesto all’Ipab di una serie di scelte fatte su cui l’Amministrazione non poteva intervenire, ecco perché la nostra richiesta di discuterne in consiglio. Se valeva per il sindaco l’altra volta, deve valere anche per noi adesso. Adesso attendiamo gli sviluppi sperando che tutto si risolva per il meglio».
Faccioli: «L’altra volta c’erano note della Regione che imponevano questioni. Questa convocazione è inopportuna».
Adriano Cordioli: «Ci sono molti articoli che fanno pensare che si potrebbe usare il termine sciacallaggio. Se il Cda dice che si sta facendo tutto, aveva già risposto. Ho detto a uno dei convocanti che non ci sono segrete stanze. Dove sono? Non le abbiamo trovate in municipio. E’ solo voler buttare fumo negli occhi e tutto in politica. E’ antipatico per tutti. Per chi sta lavorando e per chi viene messo in mezzo e non ha nessuna competenza. Non facciamo confusione agi occhi della gente».
Roveroni: «Sappiamo che i consiglieri Cda sono nominati dal sindaco e non dal consiglio e proprio per questo sono frutto di una riflessione di carattere politico da parte sua.E’ vero che il Comune non deve intromettersi, ma un interesse deve esserci, è la Casa di Riposo di Villafranca. Vogliamo sapere dal sindaco e non dai giornali, ci sembra adatto. Segrete stanze? Colore letterario, non guardiamo il pelo dell’uovo ma la sostanza»

Successivamente l’altra parte del dibattito