Un posto per la minoranza come funzione di controllo nel Cda della Casa di Riposo. La consigliere di Centrosinistra Isabella Roveroni ha invitato il sindaco Faccioli, a cui spettano le nomine, a fare una riflessione su questo punto per il futuro.
«E’ sempre stato costume che nel Cda uno dei consiglieri fosse anche espressione della minoranza ha sottolineato -. Mi chiedo se questo costume possa essere ripreso. Ha senso che in un Cda di un ente importante un posto possa essere delle minoranze. E’ di tutti, sta a cuore a tutti. O pensate che siamo nemici e repellenti, oppure rifletteteci sopra. E’ un segno di rispetto verso chi, pur avendo perso le elezioni, ha a cuore il bene pubblico. Sappiamo che i consiglieri Cda sono nominati dal sindaco e non dal consiglio e proprio per questo sono frutto di una riflessione di carattere politico da parte sua. Per questo poniamo all’attenzione il fatto che venga scelto anche un esponente di minoranza».
Dai banchi della maggioranza ha risposto Cristina Froio, ex consigliere della Morelli Bugna: «Sono stata in Casa di Riposo per un periodo. La Morelli Bugna ha autonomia totale e ora da questa parte non si può saper di più. Membro di minoranza? Più che altro ci vogliono persone di integrità personale. Date per scontato che uno di minoranza possa controllare di più. Siamo persone pignole e non ci siamo accorti di nulla. E fino a prova contraria tutti sono innocenti. Questo consiglio lo trovo un accanimento politico che non meritano. Sono state messe delle persone belle, non di maggioranza o minoranza».
La replica del consigliere Paolo Martari: «Comprendo l’aspetto emotivo e umano ma non c’è alcunché di insinuazione da parte nostra. La richiesta è di principio. E’ una funzione di controllo. La questione non è prematura. Era già stata posta quando Faccioli nominò il Cda nel precedente mandato. Anche allora nominò cinque persone su cui non c’è da nutrire alcun pensiero. Non vogliamo uno che ci rappresenti. In qualsiasi ente un esponente di minoranza diventa un elemento di maggior salvaguardia. Dopodichè tutti possono fare male il loro compito. Non vogliamo dire che se c’era uno dei nostri non succedeva. E’ un discorso di principio avendo letto che il sindaco aveva chiesto informalmente di dimettersi ai quattro consiglieri».