Avevamo auspicato una Pasqua rispettosa. Invece il week end lungo ha visto il parco del Castello, preso d’assalto dalla gente, ridotto a un immondezzaio. Martedì un addetto ha passato la mattinata a pulire e oggi il sindaco Faccioli ha chiuso l’area verde.
Da tempo c’è chi considera il parco come un luogo di divertimento e di relax ma purtroppo in giro ci sono troppi maleducati e letamai. Abbiamo visto di tutto: cartacce, mozziconi di sigaretta, bottigliette, sacchetti. Quando trovi le confezioni di merendine e gelati, di the e succhi di frutta, bottigliette d’acqua o di bibite, c’è una responsabilità grave da parte dei genitori. Se il bambino butta tutto per terra, bisogna educarlo e raccogliere. Non fregarsene. Senza contare la cacca dei cani o le pallonate che oramai volano da tutte le parti ad opera dei giovani più grandi o chi va sul prato in bicicletta senza scendere. Per finire coi teppisti che spaccano gli spruzzini dell’acqua.
Il sindaco Faccioli, che notoriamente ha come ideale di un’area verde il ‘’suo’’ prato all’ìinterno del Castello che in pratica è inaccessibile, ha fatto mettere le transenne. In un recente consiglio comunale aveva affermato: « iI senso civico è venuto meno, soprattutto nei nostri giovani. Non c’è rispetto dei luoghi pubblici. Non si può vivere di controllo di polizia municipale o di omini che passano ogni due ore a pulire».
Nella realtà, però, di controlli non se ne sono mai visti. La chiusura non è la soluzione, è solo una manifestazione di impotenza e di incapacità ad affrontare il problema che penalizza la gente per bene, come succede quando si gioca a porte chiuse una partita per colpa di pochi facinorosi.
Da mesi ripetiamo un concetto: se tocchi qualcuno nel portafoglio improvvisamente diventa attento. Quindi mandare un vigile a passare dal parco a controllare è necessario, non un impiccio. E poi ripassa in borghese e multa chi sgarra. Quando un gelato, una bottiglietta d’acqua o portare a passeggio il cane ti costa 50 euro, vedrai che il giorno seguente ci sarà più rispetto.