Ecco come siamo arrivati alla sospensione del consiglio comunale. Primo screzio quando, in risposta alle spiegazioni chieste dalla consigliere Roveroni (Pd, nella foto) in merito alla presenza di piante e ciclabile nell’area della scuola, il consigliere Angiolino Faccioli ha risposto: «Si farà la pista che si collega a via Maddalena, c’è lo spazio».
Ma il sindaco sbotta di sottofondo: «Non c’è». E Angiolino: «Per me sì, i tecnici mi hanno detto così».
Roveroni: «Mi preoccupa che il sindaco dica no. Mettetevi d’accordo. In commissione c’è stato un teatrino con il dirigente dell’ufficio tecnico a cui abbiamo chiesto di vedere i progetti che ci ha risposto di chiederli al sindaco. Giusta la manifestazione di indignazione da pare dei consiglieri che si sono sentiti trattati come pezze da piedi. I consiglieri vanno rispettati. Se si chiede una cosa legittima è giusto ricevere risposta».
E da qui parte la disputa tecnico-politica.
Il presidente Cristiano Tabarelli: «Il progetto non è all’ordine del giorno».
Sindaco: «Nessuno vieta a nessuno di chiedere e andare a vedere le cose. Ma non è collegato nessun progetto alla variazione di bilancio. La legge dice che all’interno del piano triennale non c’è più l’obbligo si inserire la progettualità per opere inferiori a un milione di euro. Mi stupisce che la commissione non conosca la delibera di giunta del luglio 2015 sulla scuola di Dossobuono. Qui sono previsti i lavori per parcheggi e acque meteoritiche. Nessuno ha mai chiesto spiegazioni quando riceve gli atti. Non esiste che un consigliere voglia sapere se si mette un albero in più».
Paolo Martari: « E’ incredibile e incomprensibile il suo pensiero. Stiamo discutendo di una variazione di bilancio, la disposizione di una somma a titolo di investimento. Non siamo fuori tema, non siamo qui a dire che vogliamo questa o quella pianta o la pista qui o là. Qui non entriamo nel merito. Il sindaco distorce il ragionamento. Ci si chiede se il Comune deve spendere più soldi su un’opera. La commissione l’ha convocata la maggioranza in maniera meritoria non perché si voglia mettere a conoscenza l’opposizione cattiva e rompiscatole. Dovrebbe essere orgogliosa di presentare i progetti. Ci chiedete di spendere i soldi, la valutazione potrebbe dipendere dall’attenzione che vuole mostrare rispetto ad alcuni temi che hanno caratura tecnica ma matrice politica».
Sindaco: «Il progetto può cambiare. Perché non me lo hai chiesto quando ti è arrivato a casa? Non è questione progettuale. Vado via e mi dimetto subito».
Martari: «Sei illogico nel ragionamento. Stiamo discutendo di come e dove spendere i soldi. Perché 550 anziché 350 come prima? Su che base l’amministrazione ha cambiato il progetto che ora costa di più? Come sempre il sindaco fa diventare la questione di vita o di morte».
Luca Zamperini (Lista Tosi): «Non c’è dubbio che si parla di variazione di bilancio e non c’è una diretta connessione con la progettualità, ma la volontà dei consiglieri di maggioranza e di opposizione era di visionare il progetto perché altrimenti non troviamo il senso di questa commissione. Si tratta di opere pubbliche, di cosa parliamo se non della progettualità? Sappiamo che poi l’esito finale può esser diverso».
Sindaco: «Il progetto di fattibilità non è vero che non c’era ma era legato alla delibera del 2015. C’è il verbale della seduta che lo dimostra, chi tace acconsente».
Adriano Cordioli: «Chiedo la rettifica al sindaco, non ho acconsentito a niente».
Luca Zamperini: «Mi dissocio anch’io. Riguarda il cuore di Villafranca. Deve essere il più condiviso possibile. Avevo lanciato anche l’idea di un concorso di idee. Bene se si fa il completamento dell’anello attorno alla scuola».
Infine il capogruppo di Villafranca sei tu Marco Dall’Oca, presidente della Commissione (nella foto): «Da una situazione di buon senso stiamo facendo un qualcosa che mi preoccupa, che va al di là della norma. Mi posi 8 mesi fa il quesito, visti i cambiamenti delle procedure, che in consiglio non viene più portato un progetto, che senso avesse la commissione lavori pubblici. Se ha senso e deve rimanere ho chiesto agli uffici che mi indichino il momento quando la commissione può essere convocata. Mi hanno detto che l’unica finestra è quando c’è il piano triennale delle opere e ci sono variazioni. Legato c’è sempre un progetto di massima e di attività dove la commissione non entra nel merito di dire mi piace o no o cambia. Solo va a vederlo per rendersene conto. Sei i consiglieri devono alzare la nano per spendere dei soldi, siccome sono soldi della comunità hanno il diritto dovere di vedere per cosa si spendono. Se non si fa in commissione va soppressa. Quando la convocai ho rotto una serie di segreti di stato prendendo parole e anche i tecnici. Non è un atto di lesa maestà verso il sindaco ma nel rispetto di tutte le regole. Se i consiglieri non possono nemmeno vedere i progetti in visione, propongo una mozione che venga eliminata perché non ha ragion d’essere. Dopo il consigliere andrà per conto suo a vedersi i progetti. Se da 300 euro vado a 500 devo valutare i soldi in più da spendere. Il progetto negato ai consiglieri è stato dato alla stampa. Non capisco questa tensione negativa. Il verbale? Non c’è. La bozza deve esser letta, firmata e sottoscritta. Ringrazio il consigliere Angiolino Faccioli che poi ci ha fatto vedere i progetti. In modo molto tranquillo».
La sfuriata finale del sindaco: «Siccome avete ragione voi, chiedo il ritiro delle delibere da qui in poi. E se non è così tutti su da me entro due minuti. Vado a casa».
Il presidente Tabarelli sospende il consiglio.