Malumore e proteste a livello di guardia tra le famiglie per la prolungata chiusura dell’area verde del Castello che si protrae dal 18 aprile. Il fatto positivo è che per la prima volta la rabbia dei cittadini si è rivoltata contro il sindaco Faccioli con una manifestazione di protesta davanti alle transenne. Non migliaia, ma comunque un segnale che il livello è colmo. La chiusura sta diventando una polveriera e ha dunque il sapore di un autogol da parte del sindaco Mario Faccioli che non è condiviso da tutta sua stessa maggioranza. Da settimane il consigliere ai lavori pubblici Angiolino Faccioli va ripetendo: «Spero che il sindaco si ravveda».
Alla manifestazione di protesta spontanea anche molti esponenti politici, anche nella duplice veste di genitori. «Il parco è pubblico ed è giusto che la gente se lo goda nel modo corretto, si spiega a chi sgarra e poi si punisce» dice Paolo Martari (Centrosinistra). «Non deve diventare un luogo inaccessibile come il Castello e bisogna fare in modo che sia rispettato» aggiunge Luca Zamperini (Lista Tosi). Presente anche Marco Dall’Oca della maggioranza (Villafranca sei tu): «I giardini vanno aperti subito e vogliamo puntare sul buon senso della gente. Se serve un vigile fisso abbiamo perso tutti».
Ma la posizione del primo cittadino è chiara: «I giardini sono chiusi a causa dell’inciviltà di chi li utilizza: irrigatori danneggiati, pompe distrutte, prato che abbiamo dovuto riseminare. I danni sono fatti di giorno dai bambini, dalle biciclette. Le multe non servono». E infine ha annunciato che saranno spostate le giostrine al parco del Tione, quando si farà…
Più volte abbiamo evidenziato la responsabilità grave da parte dei genitori che se ne fregano di quello che combinano figli, di chi porta in giro il cane senza raccogliere gli escrementi, di chi mangia e sporca. Ma se un Comune non è in grado di porvi rimedio (e non solo al parco) è una manifestazione di impotenza e di incapacità. Così, alla fine, godono letamai e incivili. A rimetterci è solo la popolazione per bene.