«Ho chiuso in bellezza nelle mie scuole che ho frequentato da bambino, nella mia città». E’ un po’ commosso quando lo dice Fabrizio Gasparini che ha raggiunto la meritata pensione dopo tanti anni dedicati alla scuola, come insegnante e come dirigente. Un incarico impegnativo ma era anche una sfida personale, un mettersi per l’ennesima volta alla prova.
RELAZIONI UMANE – «La scuola l’ho sempre vista come la mia vita, non come un lavoro. Quello che ti rimane dentro sono le relazioni, le persone che ho incontrato in ogni posto che sono stato. E’ bello ritrovarsi col sorriso. La scuola è relazioni educative ed umane. Non ti restano le circolari. Ragazzi che non riconosco più sono venuti a salutarmi e questa è una soddisfazione».
IL CAMMINO – Gasparini lascia a 63 anni, 44 anni di scuola. Ha iniziato a 19 anni come maestro. Il primo incarico a Caprino, Ferrara di Monte Baldo, Rivoli e poi Povegliano, Nogarole e Alpo nel comprensorio. «E’ stata una modalità – sottolinea – per imparare il mestiere perché a quell’età ero un principiante che apprendeva sul campo».
Negli anni ottanta arriva a Villafranca, 30 anni di insegnante elementare. Laureato in pedagogia nel 1993 con 110, fa il concorso per insegnare al liceo filosofia, psicologia, scienze dell’educazione. Poi preside due anni a Bussolengo. Negli ultimi 12 anni è stato dirigente scolastico a Veronella-Zimella, per tre anni a S.Giovanni Lupatoto, tre anni a Dossobuono e gli ultimi tre al Cavalchini-Moro.
A CASA – «Venire nella mia città era la conclusione di un percorso – sottolinea Gasparini -. Ci tenevo. Spero di aver lasciato un buon ricordo e aver contribuito a portare avanti la costruzione di questo Istituto Comprensivo, che è secondo nel Veronese e nei primi dieci nel Veneto, che ha bisogno di unità, di coesione, di progettualità condivisa. Era il momento migliore per chiudere. Tante ferie mai fatte? Sarà il mio ultimo contributo alla scuola».