Ossa umane in piazza Giovanni XXIII a Villafranca. Durante i sondaggi preliminari all’avvio dei lavori per la nuova sistemazione della piazza sono venute alla luce ossa umane. Ma non c’è da stupirsi. Lì c’era l’area cimiteriale esterna all’antica pieve dei SS. Pietro e Paolo che nel 1882, con l’inaugurazione del nuovo duomo, copia del palladiano Redentore di Venezia, fu ceduta al Comune che dopo qualche anno la trasformò in teatro fino alla sua demolizione nel 1966. Fu proprio in occasione della demolizione del teatro e la ridefinizione della piazza e delle opere parrocchiali che le ossa riemersero copiose ricordando a tutti che lì c’era stato il cimitero del paese fino al 1812 quando, col decreto napoleonico, i camposanti furono spostati al di fuori dei centri abitati: a Villafranca l’area fu individuata a est, lungo lo stradale per Povegliano. Il cimitero annesso alla pieve, nella sua massima estensione, doveva giungere verosimilmente fino all’attuale Banco Popolare e al campo da gioco parrocchiale: era sopraelevato di almeno un metro rispetto al piano di campagna ed era separato dal corso principale, l’odierno corso Vittorio Emanuele (allora via Postale o via di Mezzo), da un muro alto più di quattro metri. Parte dell’area cimiteriale fu occupata, dal 1796, dal cantiere del “nuovo tempio” per la realizzazione dei terrapieni su cui erigere il duomo e della monumentale scalinata d’accesso.