Il 1° agosto si compiranno i 1500 anni del Codice, cosiddetto di Ursicino, dal nome dell’amanuense che lo ha scritto, e che è custodito presso la Biblioteca Capitolare di Verona accanto ad altri 1.300 Codici antichi di inestimabile valore per la loro unicità e preziosità. Ursicino, dopo aver copiato la vita di San Paolo di Tebe e di San Martino di Tours, scritta da Sulpicio Severo nel IV secolo, contravvenendo a quella che era la prassi abituale, dice di aver terminato la copiatura del testo il primo di agosto, quando era console a Verona Agapito, ossia l’anno 517. Questo Codice risulta pertanto preziosissimo, non solo per i contenuti che propone, ma perché attesta che in quel periodo, regnante re Teodorico, a Verona esisteva già da tempo, probabilmente dal secolo prima, se non dalla fine del IV secolo, uno Scriptorium, che produceva testi di vario genere. Questo è il motivo per cui è legittimo affermare, come ci è riconosciuto a livello universale, che la Biblioteca Capitolare di Verona è la più antica al mondo. Le quattro biblioteche più antiche al mondo sono oggi riconosciute [//]nell’ordine seguente: Biblioteca Capitolare di Verona, V secolo; Biblioteca Santa Caterina del Sinai VI secolo; San Gallo e Salisburgo VII-VIII secolo.