Isabella Roveroni punta su un gioco di squadra e due liste civiche per dare un progetto nuovo per Villafranca. Oggi la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco. «Io sono la candidata, ma tutti i componenti del nostro gruppo, soprattutto i giovani, saranno chiamati ad esprimere le proprie competenze e ad inserirsi in un percorso formativo che li renderà a tutti gli effetti la futura classe dirigente della nostra città». A presentarla Stefano Corazzina, già studente della professoressa Roveroni e attuale segretario del Partito Democratico villafranchese: «Isabella rappresenta la discontinuità di cui Villafranca ha bisogno. Fa sorridere ascoltare le dichiarazioni di chi nel Centrodestra propone cambiamento, dove aver fatto parte per dieci anni o più dell’amministrazione comunale. Loro rappresentano la continuità con l’attuale modo di amministrare».
A sostegno della candidata si presenteranno due liste civiche: la prima, “Progetto Villafranca” è la lista nella quale convergerà l’attuale personale politico di Centrosinistra oltre ad altre personalità del mondo civico; la seconda, in fase di perfezionamento, farà invece riferimento al progetto di “Idee in Cantiere” lanciato da Paolo Martari nel 2013.Roveroni ha indicato alcuni punti programmatici.
«Per governare ci vuole uno sguardo più libero dai vecchi steccati ideologici – dice Roveroni -. Il nostro Comune va collocato in un mondo più grande. Vogliamo che Villafranca diventi capofila del proprio territorio, istituendo tavoli di lavoro intercomunali anche e soprattutto in ambito produttivo e di tutela sociale; che la nostra città diventi una residenza di qualità, investendo su una viabilità più vivibile e meno pericolosa, su un ambiente più sano, ma anche su una proposta culturale che animi gli spazi vuoti e che sappia creare opportunità di lavoro e di guadagno per i nostri concittadini. L’Amministrazione uscente ha impiegato 10 anni per adottare il Pat. E l’unico piano di interventi è solo tecnico. Come metodo vogliamo usare quello del governo partecipato. Se i cittadini mi vorranno sindaco mi impegno ad organizzare assemblee periodiche con la popolazione. E istituire i comitati di frazione con un budget di spesa. A Dossobuono per esempio già parlare di frazione è riduttivo. Sono una donna come tante cittadine che hanno allevato i figli e si curano dei vecchi genitori e sperimentato la necessità di un buon sistema che mi accompagni nelle mie funzioni. Sempre avuto passione per la politica intesa come dare un contributo per vivere meglio insieme in una comunità. Il nostro programma è aperto e può arricchirsi del contributo dei cittadini. Non basta mettere da parte il reprobo impresentabile Faccioli si rifacciano una verginità politica. Lo hanno sempre sostenuto e mai contrariato».
Su quest’ultimo punto è intervenuto anche Paolo Martari: «Ho letto che con il Centrodestra unito noi saremmo già spacciati. Invece è una sfida sicuramente impegnativa ma noi portiamo progetti e argomenti che non possono non interessare i cittadini che si sono sentiti vituperati in questi anni. Vogliamo rappresentare questo scatto di responsabilità. Se invece ai villafranchesi va bene questa gente che ora sembra non aver mai conosciuto Faccioli, ne prenderemo atto. E’ un Centrodestra nemmeno legitttimato a legarsi le scarpe se qualcuno non viene a dirlo da fuori. Ora mettono il sindaco Faccioli in un angolo come un orpello e rinnegano questo decennio con un colpo di spugna. Le dichiarazioni del nostro competitor gridano vendetta. Da anni chiediamo la riapertura dei contenitori e del Castello, una viabilità diversa, più pulizia, arre verdi e ciclabili. Ora in campagna elettorale fanno loro le nostre proposte per rimediare a quanto non fatto prima. Noi invece vogliamo che Villafranca torni ad essere protagonista in un contesto dove siamo rimasti isolati. Grezzanella e ospedale dimostrano l’inefficienza della famosa filiera politica. Roveroni rappresenta Villafranca e il suo tessuto. Qui è nata, cresciuta e fatto politica. Non abbiamo bisogno che qualcuno venga da fuori a dirci quello che dobbiamo fare».