L’Agricoltura ad Alpo ieri e oggi è il filo conduttore della Sagra 2018 inaugurata ieri sera e in programma fino al 19 giugno. A tagliare il nastro, dopo l’esibizione di canto e danza dei bambini della scuola, il sindaco Roberto Dall’Oca alla sua prima uscita ufficiale: a 200 anni esatti dall’ingresso della frazione nel Comune di Villafranca. «E’ bello ritrovare le proprie radici – ha commentato – e sicuramente come Amministrazione sosterremo l’agricoltura che è un settore fondamentale per la vita di tutti noi».
In effetti l’agricoltura dà di che mangiare e muove buona parte dell’economia. In pochi decenni, anche in Alpo, è profondamente cambiata e ha visto le aziende agricole andare verso specializzazioni sempre più spinte, e sempre più vincolate da norme stringenti a tutela del consumatore e dell’ambiente. È quella che oggi viene definita come ‘’sostenibilità” e che per l’agricoltore rappresenta la vera sfida del futuro: fornire ai consumatori prodotti di qualità, salubri, senza danno per l’ambiente, a un giusto prezzo per realizzare un reddito equo.
In controtendenza rispetto al recente passato, alcuni settori dell’agricoltura attirano giovani e anche donne.
Il racconto dell’agricoltura locale nel suo passato e nel suo presente viene percorso attraverso vari momenti: vecchi trattori nel cortile, vecchi attrezzi e vecchie e nuove foto all’interno delle scuole Elementari.
Il Comitato Benefico Ricreativo di Alpo con i suoi instancabili organizzatori ha lavorato da mesi.
«Abbiamo voluto offrire alla comunità di Alpo l’occasione per scoprire, o riscoprire, il cosiddetto ‘‘settore primario’’ – spiegano – , quell’agricoltura oggi sottovalutata nella sua importanza, un po’ perché, rispetto ad altri tempi e ad altri settori, occupa meno persone, un po’ perché, più banalmente, presi come siamo da una vita frenetica e dalla «necessità» di essere costantemente connessi con il resto del mondo. L’augurio è che i giorni della Sagra siano l’occasione per incontrarsi e tessere rapporti di amicizia e, naturalmente, per gustare i buonissimi primi e secondi piatti preparati dai nostri chef».
E sotto questo profilo la sagra è una garanzia. Ieri c’è stato anche un eccellente fuoriprogramma con il risotto ‘’sperimentale’’ di Corte Comotto con i prodotti locali zafferano e kiwi e poi l’area ristorazione presa d’assalto con una cucina che per tradizione è d’eccellenza.