Le bandiere francese e austriaca accanto a quella italiana in municipio e Museo del Risorgimento aperto nel fine settimana. Così in extremis la nuova Amministrazione è riuscita a ricordare la firma dei preliminari di pace che, l’11 luglio 1859, posero le premesse per la conclusione della Seconda Guerra di Indipendenza. Niente, infatti, era stato programmato in precedenza e da tempo non trova più spazio nel calendario castellano il Concerto del Risorgimento che per anni aveva scandito la data dell’11 luglio. Un momento passato alla storia come “Pace di Villafranca” e che dovrebbe rappresentare non solo un’occasione di memoria storica, ma anche un mezzo di promozione culturale e turistico della città.
«Come Amministrazione comunale, pur essendo arrivati da qualche giorno, abbiamo voluto dare un segnale preciso di attenzione verso una data che ci impegneremo a non far mai passare inosservata in futuro – sottolinea l’assessore Claudia Barbera – . Quindi quest’anno, lavorando insieme agli uffici, riusciremo a celebrare questa importante ricorrenza con l’apertura serale e gratuita del Museo del Risorgimento nel prossimo fine settimana. Abbiamo scelto di farlo nei giorni di sabato 14 e domenica 15 luglio dalle 18 alle 21 invece che nel giorno feriale per agevolare soprattutto le famiglie e dare la possibilità, magari a chi esce per una passeggiata, di visitare le sale con guida».
Grazie alla disponibilità di Nazario Barone, infatti, i visitatori saranno accompagnati dallo storico villafranchese (grande appassionato delle vicende risorgimentali e già presidente del Museo del Risorgimento) in un vero giro didattico tra i cimeli.
Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Dall’Oca aveva già anticipato la collaborazione con i luoghi risorgimentali: «Puntiamo a un tour che tocchi Solferino, San Martino e Custoza per concludersi con la visita al nostro Museo alla Casa del Trattato».