La pizza del Castellano vuole diventare quello che il Nodo d’Amore è stato per Valeggio. E il maestro orafo Alberto Zucchetta è l’anello di congiunzione per portare avanti questo progetto ambizioso. «Nessuno conosceva il tortellino di Valeggio – ha spiegato – mentre adesso, grazie alla leggenda del Nodo d’Amore, la fama della cittadina e del suo prodotto tipico ha varcato i confini nazionali. Ed è diventata un biglietto da visita per tutto il territorio. Auguro a Villafranca di poter raggiungere lo stesso risultato ma tutti devono crederci e sostenere l’iniziativa».
Di questo si è parlato in una riunione in cui Carlo Ferrarese, promotore della festa della Pizza e del premio culturale della Confraternita del Castellano, ha chiamato a raccolta la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Dall’Oca, rappresentanti dei commercianti, dei pasticceri e dei ristoratori, studiosi e cultori del settore enogastronomico. Partendo dai riferimenti storici, infatti, tre anni fa era nata l’idea di valorizzare il prodotto gastronomico. Secondo la leggenda fu creato in fretta e furia nel 1405 dal Castellano sul corso centrale per festeggiare la fine dell’evento bellico. Era solo un impasto semplice, come imponevano i tempi e le circostanze, ma qualcuno ipotizzò che questa focaccia senza pomodoro potesse essere considerata antesignana della pizza. Fu poi creato un premio ad hoc che negli ultimi due anni è andato a personaggi che si sono distinti nel mondo della cultura e del lavoro. «Vogliamo arrivare a coinvolgere tutte le realtà n un percorso culturale e gastronomico che porti Villafranca a diventare un punto di riferimento di qualità nel mondo della pizza – ha spiegato -. Dopo la Sfogliatina e la Taiadela, la Pizza del Castellano vuole essere un’altra occasione di confronto, di sinergia fra attività, per riuscire a promuovere la cultura gastronomica e del territorio».
Alla fine Zucchetta ha omaggiato i presenti con un patto del buon ricordo del Nodo d’Amore che per tanti anni ha caratterizzato la cena sul Ponte Visconteo.
