Nuovo corso sulle case popolari con giro di vite su furbetti e chi danneggia l’immobile. L’obiettivo è migliorare il servizio ed evitare di dover ogni volta investire soldi pubblici per la sistemazione dello stabile penalizzando chi nel frattempo potrebbe usufruire dell’alloggio. Lo ha annunciato oggi l’Ater in un incontro in sede con gli amministratori locali. Il presidente Enrico Corsi parla di rivoluzione partita un anno fa con evidenti vantaggi. Nel biennio 2016-2017 c’è stato un risparmio del 10% razionalizzando spese e gare, è stato attivato un call center centro di raccolta dati che permette all’ente di avere un riferimento unico dove arrivano tutte le chiamate con gli operatori che interagiscono finché la pratica sarà chiusa. Entro l’anno sarà assunta una persona per il controllo qualità per verificare che ogni singolo intervento sia fatto a regola d’arte. Una Commissione farà l’assegnazione di alloggi in base ai parametri. «Ma un’occhiata a quale appartamento dare si farà – puntualizza il presidente -. Basta appartenenti nuovi a chi poi si teme li sfasci. Abbiamo esempi clamorosi. Siccome sono soldi di tutti è giusto che la gente sappia con chi abbiamo a che fare. La Carta Servizi distribuita ai 5 mila utenti spiegherà le incombenze che spettano ad ATER e all’utente. Più controlli e rigidità nelle morosità. Non accettiamo più furbetti che lo fanno per abitudine».
Ater si sta preparando a un sistema all’avanguardia nella gestione degli impianti di riscaldamento centralizzato con tessera prepagata per monitorare le spese. In gara sarà inserita la manutenzione annuale della caldaia a carico di chi vince il bando. «Così avremo la garanzia che ogni caldaia viene manutentata e si risparmia qualche milione di euro in questa gestione. Grazie agli interventi della Regione Veneto siamo rientrati dall’’esposizione coi mutui che nel frattempo avevamo dovuto accendere. Queso ci ha permesso di attivare nuovi mutui per 2 milioni per la manutenzione di circa 200 appartamenti che così possono essere assegnati e c’è un ritorno per l’ente mentre ora sono fermi».
Ci sarà una sorta di catasto dati per ogni appartamento. «Verrà fatta una situazione fotografica dell’appartamento che viene dato al nuovo utente – dice il consigliere di amministrazione Claudio Righetti – per verificare come viene utilizzato in seguito».
Stefano Valentini annuncia che si riceverà su appuntamento per evitare che la gente venga in azienda anche se non c’è bisogno e per dare una risposta migliore: «C’è il numero verde 800189168. L’operatore darà un codice come l pronto soccorso per valutare intervento e fissare appuntamento. La nuova legge regionale prevede una fase di transito di due anni per chi non è in regola coi pagamenti che consente all’utente che non ha i requisiti di rientrare. E oltre all’Isee si guarda anche al patrimonio».
Il vicepresidente Giovanni Pesenato considera i sindaci le sentinelle sul territorio: «Segnalateci le posizioni a rischio prima che la situazione degeneri e l’appartamento sia sfasciato».
A questo proposito l’assessore Nicola Terilli, presente col sindaco Roberto Dall’Oca, invoca una collaborazione più serrata tra Comune, ATER e Forze dell’ordine: «Si possono fare tutti gli investimenti e le manutenzioni che si vuole, ma conta molto la situazione sociale. Altrimenti, anche se si libera un appartamento viene rifiutato».
Il dirigente incaricato Elena Ballini prospetta una soluzione: «Ora si possono spostare in altri appartamenti le persone anche se non sono d’accordo e quindi si potranno evitare concentrazioni di utenti problematici».