«Corpo e mente in movimento», è questo il nome del progetto di psicomotricità, finanziato dalla Fondazione Valeggio Vivi Sport, che ha visto coinvolte le classi prime e seconde della scuola primaria di Valeggio da ottobre a gennaio. Ventiquattro incontri complessivi, tenuti dalla psicomotricista Marina Pavesi, che hanno permesso ai giovani studenti di venire in contatto con questo approccio, di provato valore pedagogico, sociale e cognitivo.
Si tratta, infatti, di un’attività che facilita l’integrazione dei processi di apprendimento coniugando la sfera motoria, cognitiva, affettiva e relazionale, permettendo al bambino di percepire e sperimentare il proprio e altrui corpo per una maggiore e divertente consapevolezza di sé, oltre a consentirgli di prestare attenzione all’aspetto non verbale ed emozionale del corpo.
«Le attività proposte, prevalentemente in forma ludica, hanno permesso ai bambini di esprimersi secondo canali consoni alla loro tappa evolutiva, privilegiando il corpo, l’atto psicomotorio e il gioco – sottolinea l’insegnante Maria Luisa Oliosi, coordinatrice del progetto presso le scuole. “Come scuola” , dopo aver attentamente visionato il progetto, lo abbiamo ritenuto molto valido poiché il corpo e la motricità sono i canali di espressione privilegiati del bambino, attraverso i quali passano esperienze, emozioni, apprendimento, relazione. Un grande successo che si ripete anche quest’anno, in termini di salute dei bambini. In aggiunta alle competenze acquisite relative allo sviluppo psicomotorio, all’interno di ogni classe si sono create situazioni di benessere, essendo migliorati l’ascolto di sé e degli altri, la comunicazione interpersonale, la capacità di esprimere i propri vissuti e la condivisione delle regole di gioco assumendo comportamenti positivi».
Un bilancio positivo che conferma un’iniziativa storica della Fondazione, che sostiene il progetto da anni. «Abbiamo deciso di continuare quest’iniziativa perché crediamo profondamente nel valore del movimento e della condivisione, in tutte le sue forme” – dichiara Andrea Mason, presidente della Fondazione Valeggio Vivi Sport -. Questi incontri, strutturati in modo da unire la motricità, il gioco, lo stare insieme e studiati su misura dell’età dei bambini, permettono di associare un sentimento positivo con la pratica dello sport, fin da molto giovani».
Si tratta di un’iniziativa che ha sempre dato ottimi frutti senza nessun impegno economico da parte delle famiglie, «I bambini – commenta l’assessore allo sport Simone Mazzafelli -possono usufruire di questo servizio, così importante in termini di benessere. Inoltre, per le classi terze, quarte e quinte, non dobbiamo dimenticare l’impegno delle associazioni sportive che si propongono per intervenire durante le ore di educazione motoria con i propri esperti, per far sperimentare ai ragazzi i diversi sport e far conoscere la propria disciplina. L’attività motoria, quindi, è a disposizione di tutti i bambini dai sei ai dieci anni, adeguandosi alle loro esigenze e necessità, con tutto il suo carico positivo di insegnamenti e valori».