C’è tanto Villafranchese nel Piano Ospedaliero del Veneto per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Con questo intervento la Regione vuole preparare l’intero sistema sanitario, soprattutto dal punto di vista infrastrutturale e dei posti letto, all’ipotesi di maggior pressione possibile. In particolare il Piano di Emergenza prevede l’indicazione di alcuni “Covid Hospital” che, al loro interno, avranno aree totalmente isolate dal resto della struttura. Tra questi anche il Magalini di Villafranca che attualmente ha 6 posti di terapia intensiva. Ne saranno aggiunti 22, più 30 di pneumologia semi intensiva e 90 di malattie infettive. Gli altri sono gli ospedali di Belluno, Vittorio Veneto, Dolo, Jesolo, Trecenta, Schiavonia, Santorso e Borgo Roma a Verona.
I posti letto totali, assommando quelli di terapia intensiva, terapia subintensiva e malattie infettive, passano da 744 a 2.985, dei quali 825 di Terapia Intensiva (a regime normale sono 494), 383 di Terapia Subintensiva Respiratoria (a regime sono 85), 1.777 di malattie infettive (a regime sono 165).
A questi si aggiungono 740 posti letto da dedicare alle degenze “normali”, che verranno ricavati con la riattivazione degli ex ospedali come Bussolengo (170 posti) e Isola della Scala, 120 (gli altri sono Valdobbiadene, Monselice, e Zevio) e 110 posti letto nelle cosiddette “Strutture Intermedie”.
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