VeronaFiere: pronta a ripartire; il covid-19 brucerà il 50% del fatturato 2020
Il lockdown fieristico ha determinato la cancellazione o rinvio degli eventi programmati nel primo semestre del 2020, con un danno per le sole realtà fieristiche di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna – che assieme sommano il 75% delle manifestazioni internazionali italiane – di circa 700 milioni di euro più l’indotto. Veronafiere, primo organizzatore in Italia per manifestazioni dirette e di proprietà, è stata costretta a cancellare o riprogrammare oltre 20 eventi, con un danno che impatterà nell’ordine del 50% sul fatturato 2020. Un deficit che si rifletterà anche sulla città scaligera, che ogni anno beneficia dell’indotto fieristico per un valore di circa 1 miliardo di euro, e sui settori del made in Italy rappresentati da Veronafiere, per cui il danno è ancora maggiore. Per il direttore generale della Spa, Giovanni Mantovani: «Veronafiere è pronta a ripartire; in questi mesi abbiamo ridisegnato strategie e strumenti per assicurare il business ai nostri comparti produttivi. Ora servono risposte dal Governo: la certezza della data di riapertura, l’approvazione dei protocolli presentati congiuntamente con i principali player del settore, un sostegno adeguato per evitare un pericoloso avvitamento finanziario. Ma soprattutto va dato seguito al lavoro compiuto da diversi parlamentari che in questi mesi hanno posto all’attenzione del Governo la nostra funzione strategica per il sistema Paese. Solo partendo da questo assunto si potrà parlare di rilancio: sarà necessaria una visione nuova e una tempestiva capacità di elaborare percorsi di internazionalizzazione a trazione fieristica, con una presenza diretta on e off line nei mercati esteri condivisa e pianificata assieme alle istituzioni». Secondo Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), sono circa 1.000 le manifestazioni fieristiche organizzate dal settore ogni anno (oltre 200 le internazionali e 89 quelle organizzate all’estero). È pari a circa 60 miliardi di euro il volume d’affari annuale generato dalle 200mila imprese italiane espositrici e dai 20 milioni di operatori provenienti dall’Italia e da tutti i paesi del mondo. Il 50% delle esportazioni nasce da contatti originati dalla partecipazione alle manifestazioni fieristiche.