(b.g.) E’ morto a 86 anni Anthony Terlato: importatore, distributore, scout, produttore di vino, uno dei rari gentleman di questo mondo, la figura che più di ogni altra ha contribuito all’affermazione del vino italiano negli Stati Uniti. A lui i produttori italiani debbono tantissimo: ha creato il mercato mondiale del Pinot Grigio “italian style”, con Santa Margherita, un vino che ha fatto da apripista a centinaia di vignaioli che partendo da quel Pinot hanno poi potuto presentare il resto della propria produzione.
Tony (come voleva essere chiamato) era nato a Brooklyn , figlio di immigrati siciliani travolti dalla Grande Depressione che avevano trovato nel commercio di liquori la propria attività. La moglie di Tony, Josephine Jojo Paterno, di Chicago proveniva a sua volta da una famiglia che lavorava nel settore. Il giovane Terlato rivoluzionò il mercato statunitense col porta-a-porta: girava instancabilmente per i ristoranti ed i negozi di liquori con la valigia piena di bottiglie da far assaggiare. Giorno dopo giorno, ristorante dopo ristorante, ha dato vita ad un colosso commerciale oggi affidato ai figli che ha “scoperto” decine di vini in tutto il mondo e che ha fatto – cosa ben più importante – scoprire agli Americani il piacere del vino. Nella Napa Valley ha costruito la sua vigna, mostrando una volta di più la forza delle sue radici italiane.
Nel 2010 ritirò proprio a Verona, al Vinitaly, il suo unico riconoscimento italiano: l’American Chamber of Commerce in Italy Wine Excellence Award per il suo impegno a favore del Paese delle sue origini ancestrali. Fu la prima personalità premiata in assoluto. In quella occasione, rilasciò al nostro giornale una lunga e bellissima intervista che raccontava la sua storia professionale, lasciando per cena gli aneddoti personali. E fu una cena, a casa del conte Gaetano Marzotto, ricca di aneddoti. Ad esempio, come individuò il Pinot Grigio, intuendone le potenzialità; come scelse il Pinot Grigio di Fossalta di Portogruaro e come lo fece diventare il simbolo stesso del grande bianco italiano in America, un’etichetta che dopo oltre cinquant’anni è ancora la più richiesta nella ristorazione ed è presente ovunque negli States.
Una persona di grandissima signorilità, estremamente disponibile, sempre accompagnato dalla moglie, che negli ultimi anni aveva lasciato la fredda Chicago per il caldo sole della Florida ed per i suoi immensi campi da golf. Se ne è andato, circondato dai suoi cari, un uomo che ha amato la sua professione intensamente, che ha sempre creduto nel vino italiano e nei produttori italiani, che ha amato il nostro Paese con quel sentimento struggente che hanno i nostri connazionali d’oltre-Oceano e che noi invece trascuriamo con sciatteria. Blue skies, Tony.