Il Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino Veronese ha  approvato il progetto definitivo “interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda – sponda veronese”. Il progetto, del costo di 116 milioni di euro, interesserà i Comuni di Malcesine, Brenzone, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda, Peschiera del Garda.

L’iter di approvazione ha richiesto sei mesi, necessari per la raccolta dei pareri e delle prescrizioni vincolanti degli oltre 36 soggetti istituzionali coinvolti e convocati nella conferenza dei servizi. Il progetto ha come primo obiettivo la tutela delle esigenze ambientali lacustri e la salvaguardia della qualità delle acque del Lago di Garda. Grazie a questo progetto saranno migliorate sensibilmente le attuali condizioni lacustri, assicurando un’efficienza e una sicurezza nel sistema di raccolta dei reflui che oggi non è più garantita, in quanto le tubazioni posate nell’acqua in prossimità della costa a fine anni ’70, a pochi metri di profondità, presentano da tempo evidenti malfunzionamenti e ammaloramenti.

Il progetto si pone altresì l’obiettivo di razionalizzare, limitandoli, gli scarichi a lago con l’adeguamento delle reti di raccolta e l’adeguamento degli sfioramenti secondo la normativa regionale oggi in vigore. L’importo del progetto è di 116.492,500 euro e i lavori saranno realizzati in otto lotti funzionali, nell’arco di sei anni. Il primo lotto in programma, che Azienda Gardesana Servizi potrà avviare partendo dalla sua progettazione esecutiva a partire da questo momento, riguarda la manutenzione straordinaria del collettore fognario a gravità nel tratto compreso tra gli impianti di sollevamento di “Villa Bagatta” e “Ronchi” nei Comuni di Lazise e Castelnuovo del Garda, per un importo di 7 milioni di euro.

Durante l’istruttoria è stata effettuata la Valutazione di Incidenza Ambientale e sono state date le indicazioni alla società di gestione Ags circa le precauzioni da adottare durante l’esecuzione dei lavori, che tassativamente non dovranno essere realizzati nel periodo di nidificazione delle specie animali osservate (marzo-aprile). Il progetto ha ottenuto il parere favorevole di tutti i soggetti invitati alla Conferenza dei Servizi, che hanno espresso molteplici osservazioni e prescrizioni che saranno recepite in sede di progettazione esecutiva.

Durante l’istruttoria finale sono stati, inoltre, esaminate anche le osservazioni pervenute dai soggetti privati e dalle associazioni ambientaliste che hanno partecipato agli incontri pubblici voluti dal Direttore del Consiglio di Bacino dell’ATO Veronese, l’ingegner Luciano Franchini, nonostante non fosse né previsto né obbligatorio per legge.