Durissima presa di posizione di Gianni Dal Moro, onorevole del Pd che sta seguendo per il partito di Zingaretti la dura stagione economica. Il Governo ha bocciato un suo emendato che avrebbe aiutato le Pmi ha chiudere in bonis il bilancio 2020. Emendamento bocciato, con conseguenze non soltanto sulle imprese, ma anche sulla posizione stessa di Dal Moro nei confronti dell’Esecutivo. Spiega Gianni Dal Moro: «Quest’anno a causa della pandemia molte aziende avranno una perdita di almeno il 50% del loro fatturato, molte avranno un calo superiore del 60 – 70 – 80%.  Certamene avranno fatto risparmi e contenuto le spese, certo avranno utilizzato la cassa integrazione o il credito d’imposta.  Ma questa riduzione di costi non sarà sufficiente per portare il proprio bilancio in pareggio. Se non aiutiamo le aziende in difficoltà a chiudere in pareggio i bilanci 2020 le stesse, almeno un milione (15% delle Pmi), saranno destinate a portare i libri in tribunale, in quanto avranno perdite molto superiori al capitale sociale e i soci se non saranno in grado di coprire le perdite immettendo soldi propri in azienda, dovranno portare i libri in Tribunale.

Lo si poteva fare, accogliendo un emendamento 57.3 nel DL Rilancio che consentiva alle imprese che le spese fisse di gestione della società potessero essere ammortizzabili e diluite in più anni e non solo nell’anno 2020. Ma purtroppo il Ministero dell’Economia e delle Finanze dopo aver dato parere favorevole allo stesso emendamento nel DL Liquidità ha dato parere contrario eccependo che secondo la Ragioneria questa norma avrebbe avuto un costo per lo Stato di 1.700 milioni, mentre nel DL Liquidità la quantificazione della stessa Ragioneria sullo stesso emendamento 20 giorni prima fu di 5 milioni.  Ma oltre a questa palese inaffidabilità della Ragioneria, perché non si possono avere quantificazioni  così diverse a distanza di poche settimane sullo stesso emendamento, l’argomentazione è priva di fondamento. L’emendamento non aveva nessun costo per lo Stato, ma anzi solo risparmi, come sostenuto da molti autorevoli esperti. Se le imprese chiudono i bilanci in forte perdita non pagheranno nulla di Ires e lo Stato quindi non incasserà nulla. Se invece porteranno i libri in Tribunale lo Stato dovrà farsi carico di costi sociali enormi perché circa 3 milioni di persone perderanno il posto di lavoro visto che mediamente una Pmi impegna tre lavoratori.  

Mi dispiace – conclude la nota, Gianni Dal Moro – ma non sono riuscito a far approvare questo emendamento.  Chiedo scusa a quanti mi hanno sostenuto in questa battaglia per non essere riuscito a centrare l’obiettivo. Rifletterò nelle prossime ore sulle conseguenze di questa scelta sbagliata da parte del mio Governo».