(di Giorgio Massignan-Verona Polis) Ieri pomeriggio, alle 18, l’Associazione Grande Castelvecchio, ha organizzato un incontro presso il Bastione delle Maddalene, dal tema: “Mura, patrimonio UNESCO”.
Il luogo dove si è svolto, trasuda di storia e di tragedia. In quel posto, nel 1860, venne fucilato un giovane patriota, Luigi Lenotti di 18 anni, che aveva avuto il solo torto di aiutare un concittadino, poi rivelatosi una spia degli austriaci, ad evitare la leva militare.
L’interno del bastione è stato magistralmente restaurato ed ora ospita un interessante museo sulla storia delle nostre mura.
Il Bastione delle Maddalene è un esempio di come potrebbe diventare la nostra cinta fortificata, se adeguatamente recuperata.
Il nostro centro storico sarebbe circondato da un meraviglioso parco storico-monumentale, in un contesto verde di impareggiabile bellezza.
Ma, accanto alle perfette strutture fortificate ed alla provianda di Santa Marta, ora sede universitaria, nello stesso comparto dell’area dell’ex Passalacqua, una serie di edifici di nuova costruzione, ha irreparabilmente rovinato l’equilibrio estetico, storico e paesaggistico dell’intera zona.
Il meccanismo che ha permesso l’autorizzazione per la costruzione di quegli edifici è stato impugnato dalla Procura della Repubblica, che ha individuato e condannato alcuni colpevoli. Ma lo sfregio era stato compiuto ed io mi chiedo: con oltre 10.000 appartamenti sfitti, proprio in quel luogo magico dovevano costruire? La Soprintendenza non aveva nulla da eccepire?