Dal Demanio via libera alla richiesta fatta dal Comune per l’immediata concessione per un anno di Forte San Procolo, l’ultima parola spetta ora alla Soprintendenza che deve esprimersi in tal senso. L’obiettivo, in attesa del passaggio definitivo di proprietà, è quello d’intervenire subito per progettare la riqualificazione del compound compreso fra il Tiro a Segno Nazionale, la caserma della Guardia di Finanza, la parrocchia dello Spirito Santo ed i terreni agricoli sul lato destro dello stradone del Saval. Un articolato progetto di valorizzazione che il Comune presenterà all’agenzia dello Stato entro metà di agosto. Già in questa prima fase, però, grazie alla concessione anticipata, si può dare avvio ai lavori di rilievo e analisi delle strutture, con una particolare attenzione alla tutela del ricco patrimonio ambientale, coinvolgendo anche la cittadinanza, come era stato fatto l’anno scorso con le visite guidate e le giornate di pulizia degli spazi verdi.


Il Forte, infatti, oltre ad essere di pregio storico-artistico, custodisce anche una biodiversità fatta di un’ampia gamma di specie di flora e fauna. A rilevarlo, alla fine dello scorso giugno, la verifica condotta dai tecnici della Forestale, accompagnati dagli assessori alla Pianificazione urbanistica e Ambiente Ilaria Segala e all’Unesco Francesca Toffali, per approfondire la particolare situazione ambientale presente nell’area e individuare gli interventi più idonei per la sua conservazione e tutela.


Il Piano di tutela e promozione, prevede: pulizia complessiva degli spazi interni ed esterni, per rendere accessibile e disponibile l’area ai cittadini; creazione di una concreta fruibilità del Forte da parte dei vicini quartieri Navigatori e Saval; coinvolgimento di associazioni per la gestione iniziale della struttura, con l’uso temporaneo dell’interno dell’edificio per l’organizzazione di visite guidate. Allo studio anche diverse modalità di accesso al forte ora precluse come l’accesso da via Mocenigo o da via Giovanni da Verrazzano con una stretta interazione anche con la parrocchia dello Santo Spirito. Si propone di creare nell’area del forte di uno spazio per giochi di bimbi e famiglie e un teatro all’aperto oltre che una valorizzazione del verde esistente.


“Con la Forestale – spiega l’assessore Segala –, abbiamo già iniziato a lavorare per evidenziare quali sono le piante infestanti e la protezione delle specie da preservare. L’area verde attorno al forte è di grandi dimensioni e custodisce una biodiversità che va tutelata. La struttura del Forte, invece, in molte parti è in buone condizioni. L’obiettivo è di avviare quanto prima gli interventi necessari per la sua sistemazione, per riconsegnare finalmente alla città questo importante complesso monumentale. Si tratta di un progetto che ha riscontrato un grande interesse da parte di tanti veronesi. Anche per questo, la concessione provvisoria riconosciuta per un anno dal Demanio al Comune è un risultato molto importante. Ora possiamo dare immediato avvio al recupero di questo tesoro, in modo da tutelare e valorizzare sia il compendio che gli spazi attorno”.
Al questionario lanciato dall’Amministrazione lo scorso hanno partecipato 233 cittadini e il 39% si è interessato al Forte, risulta quindi il forte che rileva maggiore interesse tra i 10 analizzati dal sondaggio. In commissione urbanistica insieme all’assessore Neri e Segala e gli uffici urbanistica e Unesco sono stati presentati i dati del sondaggio e gli studi per il progetto di valorizzazioni che è in fase di stesura conclusiva.


“Con il trasferimento a titolo gratuito del Forte Procolo, l’Amministrazione Comunale procede nell’impegnativo percorso di acquisizioni di cespiti tanto imponenti dal punto di vista della struttura architettonica e tanto significativi dal punto di vista storico-culturale – sottolinea l’assessore al Patrimonio e demanio Edi Maria Neri –, raggiungendo quota 10 su 11 compendi del patrimonio della Verona Fortificata. Siamo impegnati in un progetto allargato di recupero e di valorizzazione non solo per farli conoscere, ma per renderli luoghi nuovamente accessibili e fruibili dai veronesi. Si tratta di un ricco complesso di strutture che, a livello storico-culturale, rappresentano un valore aggiunto importante per Verona e il suo territorio”.