(di Lido Artieri) Un fantasma si aggira per Verona, il fantasma di Forza Italia. Ebbe tutto, oggi arranca. Nei giorni scorsi, i vertici azzurri veronesi, guidati da Massimo Ferro, nella foto, avevano fatto un tentativo per ottenere un assessore a Palazzo Barbieri. Ma in un incontro mattutino, nell’ufficio del sindaco Federico Sboarina, si son sentiti rispondere picche. In teoria, Forza Italia fa parte della maggioranza, e l’idea era quella di “lanciare” in giunta Anna Leso, che si sarebbe dimessa da consigliere per far entrare il primo dei non eletti, Gigi Pisa (oggi Fdi), che a sua volta avrebbe lasciato il posto ad Antonio Lella (pure lui oggi nei “Fratelli”).
Incastro vantaggioso per due partiti, quindi.
Ma Anna Leso aveva firmato (come tutti i partiti di minoranza) la candidatura dell’ex assessore tosiano Alberto Benetti per il nuovo CdA di Amt. E la maggioranza, un tosiano in Amt (con la grana del filobus da risolvere) non ce lo vuole proprio.
Bocciata la Leso (con forte irritazione di Ferro) Forza Italia ha dovuto perciò ripiegare in buon ordine, almeno per ora. E intanto il suo capogruppo, Stefano Bianchini, ha ribadito di voler restare federe a Daniele Polato (oggi in Fratelli d’Italia).
Situazione non ideale per affrontare le elezioni di settembre. Ferro è impegnato a Roma e sui grandi temi, e il 90% della politica veronese si fa nel capoluogo, da cui sono lontani i leader azzurri rimasti in pista (Pastorello, Melotti, Negrini…)
Qualcuno ha perfino ipotizzato che Stefano Casali e il suo grande sponsor, l’europarlamentare Sergio Berlato, possano stufarsi delle battaglie interne ai meloniani, e decidano di prendere in mano loro la realtà forzista scaligera. Ipotesi estrema ed improbabile, a questo punto. Ma solo il fatto che se ne parli, fa pensare.