Bene ha fatto Maddalena Morgante (nella foto), candidata di Fratelli d’Italia per il Consiglio regionale, a porre questa mattina dagli schermi di TeleNuovo il tema dei contributi UE che debbono arrivare al Veneto. In effetti, prendendo per buoni i 209 miliardi in arrivo da Bruxelles possiamo fare due calcoli, semplici semplici: fanno 3.483€ a testa, per ogni singolo cittadino italiano, e per il Veneto (considerando circa 5 milioni di residenti) si arriva mal contati ad una ventina di miliardi in quattro anni. E’ una bella cifra che deve arrivare ed essere spesa senza ombra di dubbio nella nostra regione.

Spiega Morgante: «Il Governo non può pensare di spendere tutti questi soldi da solo: non può farlo – nonostante sia palese l’assalto alla diligenza che sta già avvenendo per dare altri soldi al reddito di cittadinanza ed altre mance al Sud – perché è in gioco la credibilità dell’intero Paese e perché è necessario investire sin da subito nelle regioni che possono tramutare in ricchezza diffusa i sostegni europei. Aiuti che debbono diventare velocemente nuovo Pil, creando nuovo lavoro e nuovi flussi fiscali che andranno a beneficio di tutto il sistema-Paese». Per Morgante sarà questa la vera sfida della prossima legislatura veneta: obbligare il Governo nazionale a riconoscere questi fondi alla nostra regione ed individuare un piano di lavoro serio per il nostro sistema produttivo e sociale. «La lista della spesa è infinita, ma dobbiamo partire dalla formazione e dalla sostenibilità del nostro territorio. Investire nella riqualificazione urbana e delle aree industriali presenti nelle città abbattendo l’inutile e l’abbandonato e ricostruendo con tecnologie green; proseguire nella riduzione della cementificazione e preservare il paesaggio conditio-sine-qua-non per avere un turismo ad alto valore aggiunto e con esso un’agricoltura di eccellenza. Tutte cose raggiungibili con un piano vero, una rendicontazione certa e una coesione veneta nei confronti di Roma».