(di Michele Bertucco) «I veleni tra il presidente Agsm Finocchiaro da una parte e Gasparato di Verona Domani assieme alla Lega dall’altra parte, evidenziano come la maggioranza di Sboarina sia sulla soglia di una grave crisi di nervi, e la situazione potrebbe precipitare dopo le elezioni regionali se l’esito elettorale non riuscirà ad accontentare la fame di poltrone all’interno della maggioranza.
Vale infatti ricordare che la Lega lo scorso 19 giugno aveva depositato una mozione per dichiarare “pienamente concluso” (leggi naufragato) il percorso di ricerca del partner industriale per Agsm. Una pietra tombale che Finocchiaro non potrebbe mai accettare. Va da se, allora, che mettere all’ordine del giorno la votazione su quel documento significherebbe probabilmente la fine dell’amministrazione Sboarina.
La situazione è grave ma non è seria: mentre l’unica bussola rimasta in mano alla maggioranza è quella della spartizione dei posti (in giunta, in regione, nelle partecipate) centinaia di lavoratori Amia attendono di conoscere quale sarà il loro destino, cioè se resteranno in house come dispone l’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale, se andranno a gara come consigliavano i consulenti della giunta, oppure se rientreranno dalla finestra del project financing che finora è stato solo sospeso ma non revocato.
Andranno anche valutate le proposte di partnership che le altre multiutility del Nord Italia hanno voluto presentare ad Agsm. Tutte questioni fondamentali, che mettono in gioco la reputazione e la credibilità di un’intera città, che non possono essere decise con l’opacità vista finora, ma neanche lasciate all’opportunismo politico dei vari Casali, Gasparato, Valdegamberi…»