Menz&Gasser , azienda subentrata a Unilever e attiva nel settore alimentare, con sede in via Torricelli lascia Verona e concentra la produzione in Trentino, a Novaledo.
Nel 2019 la Regione Veneto aveva attivato un tavolo istituzionale, coordinato dall’Assessore Regionale al Lavoro Donazzan, con l’Unità Regionale di Crisi, i sindacati e le aziende Unilever e Menz&Gasser, per affrontare la decisione di Unilever di trasferire parte della sua produzione da Verona nella sua sede portoghese, con grave rischio di ripercussioni occupazionali per i dipendenti veronesi. A novembre 2019 in un comunicato ufficiale, la Regione annunciava di aver ottenuto un accordo che manteneva “l’attuale situazione occupazionale”, attraverso la partnership Unilever-Menz&Gasser, con cui Menz&Gasser – mediante un’operazione di cessione di ramo d’azienda – avrebbe acquisito il sito produttivo veronese e ampliato le produzioni, potenziando lo stabilimento di Sanguinetto e trasferendovi anche parte della produzione dello stabilimento di via Torricelli a Verona cercando, con l’aiuto regionale, un nuovo sito produttivo.
Secondo una nota del Partito Democratico, nessun nuovo stabilimento è stato individuato e che quello di via Torricelli in Zai a Verona sta andando verso la chiusura definitiva, prevista per fine anno, con spostamento degli impianti di produzione nello stabilimento di Menz&Gasser a Novaledo (Trento) e con preoccupanti ripercussioni per i circa 50 dipendenti della sede di Verona, per le loro famiglie, per la loro qualità della vita. Non è nemmeno chiaro quanti di loro saranno assorbiti dallo stabilimento di Sanguinetto e a quanti invece sarà offerto di mantenere il posto di lavoro trasferendosi a 130 km da casa nella sede trentina, un’opzione che per tanti lavoratori potrebbe non essere praticabile.