(di Gianni De Paoli) Forza Italia? Roba per “Chi l’ha visto?”. Poco importa se al momento può contare ancora su una folta rappresentanza parlamentare che in caso di elezioni potrebbe diventare un lontano ricordo. Forza Italia, anche se per il suo peso parlamentare, riferito a due anni, fa continua ad avere “pro quota” spazio nei telegiornali come se esistesse, in realtà è scomparsa. Tutt’al più è un partito virtuale, privo di una base e di un’organizzazione. Niente di strano, si dirà. Era scritto che, una volta sparito Berlusconi, il suo ideatore, leader, finanziatore e animatore, sparisse anche il suo partito. Fino a qualche tempo fa, per una storia o per l’altra, era sempre in televisione. Adesso non appare quasi più. Si sente solo la sua voce fuori campo abbinata ad una vecchia foto di quando aveva qualche anno di meno. Al posto suo mandano Tajani, altra cosa. Oppure le due “grazie”: la Bernini, tutta tirata, e la Gelmini che sembra una maestrina.
Il Berlusca avrà anche sette vite, come dicono i più irriducibili dei suoi fans. Glielo auguriamo perché se non altro con lui stavamo meglio. Ma il suo partito ha concluso definitivamente il suo ciclo. Prendiamo Verona: FI è rimasta solo una sigla che di tanto in tanto viene tirata fuori dal cassetto per pure esigenze elettorali. Ma nella vita reale, fra la gente non c’è più. Ha ancora un senatore, Massimo Ferro. Ma è Ferro, non Forza Italia.
Dei consiglieri regionali che aveva, Massimo Giorgetti è trasmigrato l’anno scorso in Fratelli d’Italia, mentre Davide Bendinelli, che è stato l’ultimo capo locale, qualche mese fa ha pensato bene di saltare il fosso e mettersi con Renzi, farfugliando improbabili giustificazioni ideologiche. Il resto della sua rappresentanza è da 8 settembre. E a proposito di settembre, il 20 ci saranno le regionali: fare anche un solo consigliere non sarà facile.