(di Marco Danieli) L’accordo con A2A è tuttora in essere ed è vincolante per le parti. L’apertura alle altre compagnie energetiche nazionali per trovare il partner terzo alla fusione AGSM-Aim sarebbe, insomma, soltanto una farsa. Parola di Flavio Tosi e Patrizia Bisinella che questa mattina hanno annunciato l’invio di nuova documentazione all’Anac ed alla Procura della Repubblica, sulla base di materiali ottenuti – parzialmente – dalla stessa AGSM. O meglio, dalla risposta negativa data a specifiche richieste di informative. Due “no” in particolare: il primo diniego, risalente al marzo scorso, riguarda la richiesta da parte di Flavio Tosi del piano industriale realizzato dal consulente Roland Berger per Agsm: è stata però negata la possibilità ai consiglieri comunali di ottenere la documentazione, se non nel corso della presentazione formale al Consiglio comunale. Il secondo rifiuto è inerente alla scadenza del Term Sheet, l’accordo – raggiunto nel dicembre 2019 – di riservatezza tra Agsm, A2A e AIM, fissata per Giugno 2020, per arrivare eventualmente a un nuovo accordo. Ma il 22 luglio scorso, Agsm, alla richiesta di visione da parte dell’ex sindaco, ha messo nero su bianco che l’accordo di riservatezza sottoscritto tra Agsm Verona Spa e A2A è tuttora efficace e vincolante fra le parti. E quindi sottoposto ancora a vincolo di segretezza.
“Questo significa che questo accordo c’è, e c’è ancora la volontà di proseguire sul percorso con A2A; se così non fosse, non ci sarebbe appunto scritto che è efficace. Del resto, il Sindaco già nell’aprile 2019 come riporta un verbale, parlava dell’infungibilità di A2A. La sua smentita – arrivata dopo gli interventi di Anac e Procura – del 23 giugno scorso è, insomma, un falso» sottolinea Flavio Tosi.
Patrizia Bisinella: “Aggiungo che ci fu anche una riunione in Comune, un anno e mezzo fa, in cui invitati gli esponenti della società Agsm e consulenti Roland Berger in particolare, in presenza del Sindaco Sboarina, vennero a presentarci quello che poi mesi dopo si tradusse in un vero e proprio preliminare presentato in successive riunioni, ma già allora sostenendo il criterio dell’infungibilità e presentando questa necessità di intesa con la Milanese A2A, come quasi un dato di fatto. Nonostante che, andando ad analizzare il contratto preliminare, fosse evidente che questa soluzione non era affatto conveniente per Verona, dato che tutto il vantaggio andava alla milanese A2A. E’ paradossale che il Sindaco Sboarina, che da un lato difende e vuole passare per difensore dei Veronesi e della veronesità, in realtà sia il primo che, anche di fronte a fatti concreti e oggettivi, quando si tratta di difendere Verona e la sua centralità, dica una cosa e ne faccia un’altra».