(di Marco Danieli) Grandi opere a Verona, si accelera sulla linea ferroviaria dell’alta velocità. Oggi la consegna ufficiale (qui il nostro video su Facebook) dei lavori per la tratta Verona-Vicenza, che segna un punto di non ritorno per la realizzazione dell’opera e ne detta i tempi. Circa 80 mesi a partire da ora, compresa la progettazione esecutiva, le operazioni di bonifica e di esproprio. L’accordo tra Governo, Ferrovie dello Stato, Rfi ed enti locali è stato siglato questa mattina in Prefettura dal Ministro per le Infrastrutture, giunto appositamente dalla capitale per sottoscrivere due protocolli d’intesa per la realizzazione dell’opera sulla tratta Verona-Vicenza. L’accordo dà l’avvio ad una serie di cantieri relativi al trasporto su rotaia che, nel giro di una decina di anni, porteranno a completare la tratta di Alta Velocità- Alta Capacità Milano-Venezia. Un’opera con importanti conseguenze per il territorio comunale e per il suo sviluppo economico, vista anche la posizione strategica di Verona al centro dei corridoi viari nord-sud ed est-ovest. A tale opera, inoltre, è collegata anche la realizzazione del grande parco urbano nell’area dell’ ex Scalo Merci.
Per il sindaco Federico Sboarina: «Ho sempre sostenuto che l’alta velocità è un valore aggiunto enorme per la nostra città, per la nostra economia, per i nostri territori. Ancora di più in questo momento post Covid-19. E’ il momento di accelerare, di andare veloce nella ripresa anche di carattere economico».
Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture ha dichiarato: «Noi abbiamo due grandi questioni una da risolvere l’altra è la nostra grande opportunità. Quella da risolvere è la problematica inerente la fatto che l’infrastruttura ferroviaria costa di più, nel senso che ha un costo maggiore per fare una strada, l’accesso a quel tipo di trasporto oggettivamente costa molto di più per il pubblico, ma ha un effetto in termini di competitività, di velocità e di uguaglianza, molto più potente delle strutture stradali. E’ una scelta di campo, è una visione di paese e di economia, quello di aver messo più della metà delle risorse sulle infrastrutture ferroviarie. La seconda questione invece è la grande opportunità di avere un grande gruppo come le Ferrovia dello Stato, una grande azienda come RFI, che ci possono consentire nei prossimi 10 anni, di realizzare tutto quello di cui si era discusso negli anni ’90, di metterlo a terra e trasformarlo concretamente in un miglioramento della vita delle persone».