Si è tenuta oggi, avanti al Tribunale delle Imprese di Venezia, l’udienza sul ricorso presentato da alcuni Soci di Cattolica Assicurazioni per ottenere la sospensiva della delibera dell’Assemblea straordinaria di Cattolica del 27 giugno scorso di delega per l’aumento di capitale di 500 milioni di euro. Delega che nel frattempo comunque è stata esercitata anche alla luce dell’intervenuta autorizzazione dell’Ivass.
La Società – informa una nota della compagnia di Lungadige Cangrande – si è costituita con i propri legali, Cera, Rescigno e De Poli, con un’ampia memoria che ha contestato il ricorso dei Soci impugnanti (34 Soci pari allo 0,18% del totale Soci al 13/07/2020 i quali hanno dichiarato un possesso di complessive n.54.418 azioni pari allo 0,03% del totale delle azioni) nonché le loro richieste.
I legali di Casa Cattolica presenti all’udienza Ilario Giangrossi, Francesco Mercurio, Giuseppe Colombo e Domenico Menorello hanno quindi illustrato al Giudice nel dettaglio i motivi che hanno portato a chiedere l’annullamento dell’assemblea del 27/06 per gravi violazioni procedurali. La convinzione di Casa Cattolica è che l’operato del CDA, anche nella successiva delibera del 4 agosto di attuazione della delega del 27 giugno, oltre ai citati e sostanziali vizi di merito, non rispetti minimamente i valori mutualistici e cattolici a cui si è ispirata CATTOLICA ASSICURAZIONI fin dalla sua fondazione. Per questo verrà impugnata anche il Consiglio di
Amministrazione del 4 agosto per chiederne la nullità.
Il giudice designato ha preso atto e si è riservato ogni decisione. In Borsa il titolo sta viaggiando, come evidenzia il grafico, sui 5,010 €/azione, con una contrazione dello 0.10% sulla quotazione di venerdì, leggermente meglio della riduzione complessiva del listino (meno 0.34% alle ore 16.23), ma ancora lontana dal 5.5€/azione fissato per l’aumento di capitale riservato a Generali.