Michele Bertucco torna sul progetto presentato dalla società Garda Re Srl in Strada della Genovesa al civico 102, a due passi dal casello autostradale di Verona Sud e quindi anche dal futuro parcheggio scambiatore pubblico, che prevede la trasformazione d’uso da produttivo-industriale a commerciale-direzionale per una superficie di circa 37 mila metri quadrati (11.800 mq di commerciale più 25.000 mq di direzionale). Il Comune di Verona nei giorni scorsi (17 agosto 2020) ha espresso attraverso gli uffici i propri pareri in merito al progetto .
Com’è possibile progettare nuove cattedrali commerciali a fronte della nuova, severissima, legge regionale sul commercio che complica notevolmente le procedure per le strutture di grandi dimensioni? Semplice: per la parte del progetto per cui si chiede il cambio di destinazione d’uso da produttivo a commerciale/direzionale, i proponenti della Garda Re Srl non propongono al Comune di realizzare un’unica grande struttura di vendita bensì 4 medie strutture di vendita più altri 10 esercizi “di vicinato” che, prese singolarmente stanno ben al di sotto delle soglie critiche previste dalla legge.
E il settore Edilizia del Comune di Verona fa proprio quanto sostenuto dalla proprietà e nel parere del 17 agosto 2020 scrive: “… Considerato tuttavia chela proposta di cambio d’uso per i fabbricati in parola non prevederebbe “strutture edilizie a destinazione specifica e prevalente di commercio al dettaglio”, verrebbe meno l’ipotesi di individuazione di uno o più medi centri commerciali, ex art. 3, lett. f della l.r. 28 dicembre 2012, n. 50. Pertanto l’apertura dei 14 (ora 33 dopo l’aggiornamento progettuale) esercizi di commercio al dettaglio sopra specificati sarebbe soggetta alla presentazione di SCIA per singolo punto vendita, ai sensi degli artt. 17 e 18, comma 1 della citata l.r. 50/2012, a seconda che si tratti rispettivamente di esercizi di vicinato o media struttura.”
Certo pensare che in Strada della Genovesa, 102, landa desolata a ridosso dell’autostrada, siano possibili negozi di vicinato che dovrebbero essere a disposizione dei residenti all’interno dei quartieri sembra proprio fantascienza. «Non sarà – si chiede il consigliere comunale – che la trasformazione urbanistica (da produttivo/industriale a direzionale/commerciale viene concessa per la grave situazione debitoria della società nei confronti del Comune di Verona e del Polo Fieristico Veronese? Allo scrivente risulta che l’amministrazione comunale vanti un credito di circa 3,2 milioni di euro per oneri di urbanizzazione e che anche il Polo Fieristico abbia un credito nei confronti di Garda Re di circa 2,4 milioni di euro»