Secondo un sondaggio commissionato da Repubblica all’agenzia Demos & Pi in testa al gradimento degli italiani c’è Conte, che cala dal 65% di giugno al 60%. Uno potrebbe pensare: “Caspita, un trionfo!”. Ma non è così. E’ un dato normale per un capo di governo con una visibilità ed una notorietà che supera dieci o cento volte altre figure. In questo caso vale di più la tendenza, che è al ribasso, in quanto cala di 5 punti in mese. Più interessanti invece gli altri dati. Secondo con un 54% il governatore del Veneto Luca Zaia, che surclassa il capo del suo partito, Salvini, che si attesta solo al 39%. Dato, questo, che deve far riflettere sul futuro non tanto della Lega, quanto del centrodestra, poiché in caso di una vittoria elettorale ha già un premier in pectore, Zaia appunto, che presentando un profilo meno aggressivo e meno divisivo di Salvini, si adatta maggiormente ad un ruolo di leader di una coalizione.

Al terzo posto Draghi, con il 53%, che incassa la notorietà avuta come capo della Bce e l’apprezzamento per le sue indubbie capacità e per il suo aplomb da uomo di potere. 

Rilevante, sempre in prospettiva degli assetti di governo che si potranno avere a breve termine, il consenso alla giovane leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che con il suo 44%, in crescita di 3 punti dal mese precedente, si conferma come una delle personalità più apprezzate del mondo politico.

A sinistra la parte del leone la fa il prorompente governatore della Campania De Luca (43%), seguito da Gentiloni, Bonino e dal governatore emiliano Bonaccini. In fondo alla classifica i cinquestelle: Di Battista ( 21%), Crimi (18%) e Grillo fanalino di coda col 17%. Il che la dice lunga sul consenso del M5S che risulta del tutto residuale.