(di Marco Danieli) Giorgia Meloni è tornata a Verona oggi pomeriggio (qui il nostro video) per un breve incontro con i candidati di FdI alle elezioni regionali e con la stampa che si è tenuto in piazza Bra, all’aperto, distanziamento sociale rispettato, finalmente in una bella giornata di sole dopo i nubifragi dei gironi scorsi. Di ritorno da un tour elettorale a Bolzano e a Trento, ha voluto fermarsi nella nostra città, anche se per una “toccata e fuga”, segno che la Meloni, romana de Roma, a Verona ci tiene, perché l’ha sempre considerata la capitale della destra del Veneto. I nove candidati, scelti accuratamente dal portavoce provinciale, Ciro Maschio, li aveva già conosciuti lo scorso 30 luglio, ma un altro assist da parte della leader della destra amata dal 44% degli italiani (sondaggio Demos- Repubblica) non guasta.
In un certo senso la Meloni gioca in casa. A Verona e nel Veneto nelle prossime elezioni non dovrebbe esserci storia: la destra e il centrodestra dovrebbero stravincere anche perché la coalizione basata sui due pilastri, Lega e FdI, funziona. “Lo dimostra come in Veneto è stata affrontata l’emergenza covid19. Zaia è stato molto bravo. E con Zaia in regione ci sono le donne e gli uomini di Fratelli d’Italia. Bisogna allargare l’esperienza veneta a tutta l’Italia! Ci guadagnerebbero tutti gli italiani!” . Progetto ambizioso che tradotto in termini politici significa puntare su una centrodestra a trazione Lega-FdI che raggiunga i livelli di consenso del Veneto, stimati al 76%.
La linea dalla Meloni è nota: lotta all’immigrazione irregolare, difesa dei confini e della sovranità nazionale opposizione ad un governo ormai privo del consenso popolare. “Queste elezioni – ha detto la leader della destra- sono l’occasione per dimostrarlo”. Le premesse ci sono tutte. Unica incognita la Lista Zaia, che pescherà voti un po’ in tutto il centrodestra.