«Il lockdown ha causato il rinvio nella sanità veneta di migliaia di visite mediche, screening, ricoveri e prestazioni ambulatoriali. Il problema è come recuperare tutti questi appuntamenti. A dispetto di ciò che si dice, ossia che nella nostra regione tutto va bene, le attese sono lunghissime, quel recupero non sta avvenendo in tempi accettabili e ad aggravare il tutto c’è il mancato coordinamento dei Cup (Centro Unico di Prenotazione): chi telefona chiedendo una visita a Verona può sentirsi rispondere di “no” senza essere informato di eventuali posti liberi a Bussolengo o Legnago, ad esempio. Ma l’odissea, volendo, può finire già domani. Grazie al Governo, che ha stanziato peraltro 500 milioni per le Regioni, il Veneto ha la possibilità di agire utilmente per garantire il pieno diritto alla salute a tutti». Così il senatore Vincenzo D’Arienzo e il candidato consigliere regionale Pd Giandomenico Allegri, che stamattina nella sede provinciale del Pd hanno rimarcato strumenti e risorse che la Regione Veneto potrebbe già adottare per risolvere il problema delle liste d’attesa nella sanità: risorse valide a partire dal 15 agosto scorso e fino al 31 dicembre prossimo. Trattasi, spiega Allegri, di «risorse legate a prestazioni ambulatoriali, di screening e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 per un insieme di soluzioni che se gestite sapientemente dalla Regione potrebbero dare risposte veloci ed efficaci».
La premessa più importante, come spiega D’Arienzo, è che «la Regione Veneto è stata autorizzata ad attuare modalità straordinarie per garantire le prestazioni aggiuntive, la stipulazione di nuovi contratti di lavoro e l’assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna, il tutto anche in deroga ai limiti vigenti in materia di spesa per il personale».
Scendendo nel dettagliodi quelle modalità straordinarie autorizzate da Roma, D’Arienzo elenca: «Innanzitutto si può ricorrere alle prestazioni aggiuntive previste dal contratto collettivo nazionale per il periodo 2016-2018 dei dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie dipendenti dal Servizio sanitario nazionale, con una remunerazione più elevata. La Regione inoltre può ricorrere anche a prestazioni aggiuntive da parte del personale non dirigenziale del comparto sanità, con un aumento della relativa tariffa oraria a 50 euro lordi onnicomprensivi per le prestazioni concernenti i ricoveri ospedalieri e le prestazioni relative agli accertamenti diagnostici. È possibile pure reclutare il personale attraverso assunzioni a tempo determinato, anche in deroga ai vigenti contratti collettivi o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, con riferimento alle sole prestazioni inerenti ai ricoveri ospedalieri. Quindi, si può incrementare – entro determinati limiti – il monte ore dell’assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna e per le prestazioni aggiuntive di specialistica ambulatoriale e di screening».
Ancora Allegri: «Il recupero di quelle attività sospese è un’ottima notizia, sia perché risolve un problema legato alla salute dei cittadini, sia perché riduce le liste di attesa, annoso ostacolo che impedisce a tantissimi di curarsi come vorrebbero».