(di Marco Danieli) Cerniere di mobilità, ben 6 disposte ad anello lungo tutto il perimetro della città, dove si potrà parcheggiare l’auto e prendere bici, monopattini e autobus. Ognuno potrà scegliere così il mezzo più adatto per raggiungere la propria destinazione. Alla Genovesa, all’ex Cercola di San Michele Extra, in via Preare al Saval, nei parcheggi dello Stadio, così come all’aeroporto Catullo e a Parona: questi i punti strategici individuati dal Pums, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile realizzato dal Comune insieme alla società Sintagma S.r.l. di Perugia, che si è aggiudicata il bando. Un documento redatto dopo aver analizzato e studiato i comportamenti dei veronesi, i flussi di movimento in città, aver incontrato tutti i portatori di interesse. E che presenta una fotografia della mobilità scaligera. Un’istantanea che, nel futuro, sarà integrata dalle nuove infrastrutture inserite nel Pums, interventi che puntano ad incentivare l’uso dei mezzi sostenibili e, quindi, un vero e proprio cambio di mentalità. Soprattutto per far diminuire le auto in circolazione, il 61 per cento dei cittadini, infatti, sceglie la macchina per spostarsi in città, nonostante il 50 per cento dei tratti urbani percorsi sia sotto i 3 chilometri. Percorsi brevi che, se fatti in bici, a piedi o con il monopattino consentirebbero un risparmio di tempo, costi e inquinamento. L’obiettivo, infatti, è anche quello di raddoppiare le percorrenze in bicicletta, solo il 5 per cento dei veronesi si sposta sulle due ruote.
Oggi, l’assessore alla viabilità e al traffico Luca Zanotto ha presentato la relazione finale al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Il progetto ha completato uno dei suoi Iter fondamentali, quello della predisposizione della preparazione del piano, è quindi pronto per andare in adozione in giunta tra 10 giorni. Avrà poi una fase dedicata all’osservazione da parte di tutti i cittadini. Il Piano sarà inserito infatti nel sito del Comune di Verona, in modo che sia accessibile e scaricabile da tutti. Seguirà poi la fase di votazione in Consiglio Comunale e in seguito all’approvazione, diventerà efficace il piano urbano di mobilità sostenibile che consentirà di poter poi disegnare, nei vari scenari previsti dal PUMS, infrastrutture, non solo stradali, non si parla solo di biciclette, ma di cerniere di mobilità – appunto – , trasporto pubblico locale, tutti quei sistemi che messi insieme disegneranno quello che è il futuro della città rispetto alla viabilità.
L’ultimo piano del traffico risale al 1997, piano che non ha mai trattato questi temi mettendo al centro la persona, il PUMS invece mette al primo posto quelli che sono i bisogni dei cittadini. Sono stati compilati più di 3000 questionari per andare ha identificare quali fossero le esigenze di ognuno.
Luca Zanotto: ”Il piano del traffico era ormai datato, anacronistico rispetto a quelli che sono i mezzi di trasporti di oggi. Si parla di sostenibilità, che non vuol dire solo “bicicletta”, ma vuol dire concepire la mobilità in maniera diversa. Il 65% dei cittadini veronesi utilizzano per qualsiasi necessità usano l’auto privata, questo piano invece inserisce un principio filosofico diverso: in base a quello che devo fare utilizzo il mezzo migliore. Chiaramente l’amministrazione deve fare la sua parte, deve creare le infrastrutture per la città e dei percorsi utilizzabili in sicurezza dai cittadini. Il piano ci consentirà di fare degli investimenti pianificatori sulla città che non sarebbero stati diversamente possibili. Senza un PUMS infatti non è più possibile accedere ai fondi, ad esempio quelli europei. Era necessario un progetto per accompagnare l’evoluzione della città anche richiedendo risorse all’esterno”