Zaia è bravo. Il migliore di tutti. Galan, si sa , è finito male. Gli altri…beh, il tempo ne ha offuscato il ricordo. Ma poiché il futuro lo si costruisce anche in base alla conoscenza del passato, li vogliamo ricordare. Tanto per capirci, per prendere le misure.
Il primo e unico presidente del Veneto veronese è stato il primo, Angelo Tomelleri, democristiano, dal 1970 (al centro nella foto), anno in cui le Regioni vennero istituite, al 1972. Poi dal 1972 al 1973 toccò ad Angelo Feltrin, trevigiano, altro democristiano. Quindi dal 1973 al 1977 torna Tomelleri, che nel 1977 viene sostituito dal trevigiano Carlo Bernini, pure democristiano, che governerà il Veneto fino al 1989. Gli succede il padovano Giancarlo Cremonese, sempre democristiano, fino al 1992. Ma siamo già allo sfacelo della Prima Repubblica.
Arriva Gianfranco Frigo, padovano, democristiano di sinistra, che resiste una anno. E qui accade l’anomalia: nel 1993 passa a governare la regione un uomo della sinistra, Giuseppe Pupillo, vicentino d’adozione, del Partito Democratico della Sinistra, erede del Partito Comunista. Siamo in piena tangentopoli e il sistema sta crollando.
Nel 1994 è sostituito da Aldo Bottin, padovano, democristiano passato nel Partito Popolare, tentativo di sopravvivenza dello scudo crociato poi abortito. Bottin dura poco più di un anno quando con la nuova legge elettorale regionale che prevede l’elezione diretta del Presidente viene eletto il primo presidente della regione vento della Seconda Repubblica, Giancarlo Galan, padovano, Forza Italia, uomo di fiducia di Berlusconi, che “regna” per 15 anni. Nel 2010 viene sostituito dal trevisano Luca Zaia, leghista, che è tutt’ora alla guida del Veneto. A fare “i conti della serva” si rileva che Verona ha avuto un solo presidente il cui mandato è scaduto ben 43 anni fa. Poi più niente. Treviso ne ha avuti tre, Vicenza uno, Padova quattro. Zaia, con merito, sarà rieletto. Ma poi? Verona deve pensare al futuro. Non può restare sempre indietro. Nel votare i consiglieri regionali bisogna tenere presente anche che la scelta deve ricadere su qualcuno che possa rappresentarci anche nel prossimo futuro.