(in aggiornamento) Con i 57.481 voti ottenuti da Fratelli d’Italia, pari al 15,6%, Verona si conferma la capitale della destra veneta. Una conferma, perché storicamente, sia quando si presentava sotto le insegne del MSI, sia quando si presentava come Alleanza Nazionale, la destra scaligera è sempre stata la più forte del Veneto ed una delle più forti d’Italia. Questo il dato politico che esce dal voto regionale per quel che riguarda il partito della Meloni nella nostra regione. FdI risulta la seconda forza politica del centrodestra, se si considera che di fatto Lega e Lista Zaia sono entrambe espressione del mondo leghista. Forza Italia, com’era previsto, è ridotta ad un ruolo residuale.
Fondamentale per il successo veronese l’apporto delle new-entry nel partito: Daniele Polato e Stefano Casali, che in termini di voti di preferenza hanno portato, sommati, quasi 18 mila voti. Buona la prestazione dei due candidati “storici” Giorgetti e Mariotti, che però sono rimasti più indietro. Deludente anche il risultato di Claudio Valente, candidato della Coldiretti, che avrebbe dovuto portare consensi dal mondo agricolo, ma che si classifica solo quarto.
Brillante il risultato del “volto nuovo della politica” veronese Maddalena Morgante, sostenuta da l’Officina e da Verona domani, che si afferma come prima delle donne: per essere una giovane esordiente un inizio davvero promettente.
Maria Cristina Sandrin in campagna elettorale aveva fatto uno spot con Giorgia Meloni: «Il senso della mia candidatura era questo – sottolinea l’avvocato veronese nota al grande pubblico anche come “siora Gina” –: non tanto correre per l’unico posto disponibile in Consiglio regionale per Fratelli d’Italia, quanto contribuire all’affermazione più larga del partito a Verona mettendo a disposizione il bacino elettorale conquistato alle elezioni Europee e, perché no?, verificare anche se fosse ancora interessato alle mie proposte oppure no. Così avevo concordato con Giorgia Meloni anche in vista di prossime iniziative politiche. La crescita di consensi comunque ricevuta conferma che il percorso avviato è quello giusto».
Gongola il responsabile provinciale, Ciro Maschio: «A Verona ho creato Fratelli d’Italia dal nulla ed ora sfioriamo il 17%». Ma il sindaco Sboarina tiene subito a puntualizzare che «con l’affermazione di Polato adesso la componente maggioritaria il Fratelli d’Italia è la mia». Come dire: adesso deve fare conti con Battiti. Neanche il tempo per festeggiare.