Dm all’attacco sulla (mancata) riforma delle Circoscrizioni. «Ben sette Circoscrizioni su otto hanno respinto la proposta di riforma dei parlamentini avanzata (ma sarebbe più corretto dire: calata dall’alto) dall’amministrazione comunale, segno inequivocabile della sua inadeguatezza. Ora chiediamo che l’amministrazione ritiri la proposta e avvii un percorso realmente partecipativo. Partendo dalle Circoscrizioni stesse, si arrivi ad una sintesi a livello comunale rispettosa delle prerogative di decentramento e di partecipazione proprie dell’organo circoscrizionale» sottolineano in una nota congiunta i gruppi Pd delle otto Circoscrizioni, i presidenti della Seconda e della Quarta Circoscrizione, Elisa Dalle Pezze e Carlo Badalini, ed il segretario cittadino Pd, Luigi Ugoli.

Che aggiungono: «Perché la proposta dell’amministrazione è sbagliata? Innanzitutto per una questione di metodo: in un primo momento la commissione consigliare comunale competente sembrava disponibile a raccogliere le istanze di riforma dei parlamentini attraverso gli otto presidenti. In questa direzione si erano svolte le prime sedute della Commissione Consiliare Prima a giugno. Poi improvvisamente la maggioranza ha cambiato registro, finendo per imporre un testo, quello che oggi ha concluso il disastroso giro di pareri, basato su una confusa riforma del sistema elettorale, concettualmente e sostanzialmente irricevibile. Il sistema elettorale è una aspetto fondamentale della riforma delle Circoscrizioni, che i quartieri attendono ormai da 20 anni, ma non è l’unico aspetto. Se non accompagnato da una effettiva devoluzione di poteri e di risorse dal centro ai quartieri nel segno della sussidiarietà, qualunque sistema elettorale non sarà mai in grado di rivitalizzare le Circoscrizioni la cui funzione, come si sa, ad oggi è meramente consultiva e le cui risorse, sia tecniche che monetarie, sono ridotte al lumicino».

«Siamo disponibili – continuano i consiglieri Dem – a discutere di una riforma elettorale ispirata al principio maggioritario, con elezione diretta del presidente e premio di maggioranza alla coalizione vincitrice, se questo assicura ai Presidenti un’investitura popolare e ai Consigli una maggior stabilità politica. Purtroppo questi caratteri sono del tutto estranei alla proposta della maggioranza di Palazzo Barbieri la quale si è limitata a prevedere la possibilità di “indicazione” del presidente della Circoscrizione sulla scheda elettorale senza affrontare tutti i problemi di stabilità politica connessi. Ricapitolando: il Pd è per una riforma del sistema elettorale che rinforzi l’autorevolezza delle  Circoscrizioni nel pieno rispetto della loro autonomia dalle dinamiche politiche comunali. E’ per una profonda rivisitazione delle competenze nel senso di un aumento delle funzioni delegate (lavori pubblici, gestione degli immobili, degli impianti sportivi, delle attività socio-culturali ed educative, ma anche della viabilità e della mobilità di quartiere) nonché dello sviluppo di un effettivo potere propositivo da istituzionalizzare in un percorso ben preciso e  non eludibile dall’organo comunale centrale. Per quanto attiene il potere consultivo, riteniamo necessario introdurre delle disposizioni che obblighino il livello centrale a motivare l’accoglimento o il rigetto dei pareri delle Circoscrizioni, prevedendo maggioranze qualificate in caso di rigetto. Sopra tutto è indispensabile che le Circoscrizioni vengano dotate di un proprio significativo bilancio e di personale tecnico dedicato. In caso contrario si condannano alla irrilevanza, e in tal caso è allora meglio ragionare di uffici tecnici periferici e di comitati di quartiere, senza parlare di partecipazione e decentramento».