L’indicazione degli analisti sul titolo Banco BPM è univoca: comprare! Anche perché, dopo tutto il fumo uscito in questi giorni, qualcosa sul fuoco c’è. Il risiko bancario è in pieno svolgimento: il sistema deve attrezzarsi per due batoste in arrivo, la privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena (la più antica banca al mondo, ed anche quella con più perdite nascoste a dar retta ai rumors quotidiani…) e la messa in sicurezza degli istituti dopo la botta Covid e il raggiungimento di indici patrimoniali tali da allontanare i cani da guardia di Bruxelles. Crescere per vie interne è praticamente impossibile: restano quelle esterne, ovvero mettersi assieme volontariamente e chiudere i giochi prima che arrivi la politica e rifili alle poche banche in ordine un osso assai duro da digerire.
In questa ottica il banco un tempo scaligero oggi meneghino sta dalla parte delle “magnifiche prede“: non ha la forza per agire da player attivo e quindi cerca un partner solido. La banca piace, il tessuto su cui poggia è ancora il migliore disponibile nel Paese e la locomotiva è pronta per ripartire. Oggi, nuove indiscrezioni vengono riportate da Il Messaggero, nell’articolo “Risiko, due colloqui fra Castagna (numero uno di Banco BPM) e Brassac (numero uno della banca francese) per esplorare l’ipotesi Banco-Credit Agricole”. Sarebbe stato lo stesso Giuseppe Castagna, AD della terza banca italiana, a riferire nel corso di un cda riunitosi due giorni fa di “vari contatti informali in corso con UniCredit e Credit Agricole Italia”. “Ho avuto tanti colloqui con vari banchieri”, avrebbe detto secondo quanto riportato dal quotidiano romano, “facendo intendere grande attenzione da Parigi”. Viene riportato come a fianco di Banco BPM, “senza ancora un mandato, ci sarebbero Lazard e Barclays, quest’ultimo advisor che per un paio di settimane ha studiato un’eventuale contro opa su Ubi”. A fare la prima mossa sarebbe stato “il banchiere di Parigi, cercando telefonicamente Castagna: la prima volta circa un mese fa, l’ultima alcuni giorni addietro”. Cavalcando i rumors intanto il titolo cresce: oggi cresce dello 0,4%, ma negli ultimi sette giorni il rimbalzo è stato più consistente: quasi del 16%.
Credit Agricole è una vecchia conoscenza del mercato finanziario italiano: una grande banca popolare che ha già rilevato CariParma e che controlla oggi il 5% del Credito Valtellinese. Un ulteriore tassello della penetrazione francese nel Bel Paese dopo la BNL finita a BNP-Paribas ed ai tanti (troppi) gioielli dell’agroalimentare. E pensare che a Verona è praticamente impossibile studiare nelle scuole il francese: bisognerà metterci in fretta rimedio. In fondo, toutes les routes mènent à Paris…